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“Nascono i reparti per insetti”. Rivoluzione al supermercato: cosa ci impone (ancora) l’Ue

Pubblicato il 24/03/2023 10:00

Con l’Europa che continua a premere per imporre alle famiglie di ogni Stato il consumo di insetti a tavola, eletti a “cibo Green” del futuro, anche l’Italia ha iniziato ad adeguarsi ai tempi che corrono. Poco importa che, sondaggi alla mano, i cittadini del Bel Paese non vorrebbero saperne di cambiare le proprie care, validissime abitudini alimentari. E così il governo si è trovato a mettere sul tavolo 4 decreti per regolare il “novel food”, la nuova frontiera in tema di consumo, anche se fortunatamente con dei paletti imposti dal ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ecco, nel dettaglio, di cosa si tratta. Innanzitutto “pensiamo serva un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti” ha chiarito l’esponente di Fratelli d’Italia. Non solo: a cambiare sarà proprio la struttura dei supermercati, come spiegato dal Messaggero. (Continua a leggere dopo la foto)
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Reparti per insetti al supermercato: cosa ci impone l’Ue

Oltre alle etichette che segnaleranno la presenza di insetti negli alimenti, infatti, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha voluto anche introdurre “scaffalature apposite in cui sia visibile la provenienza” del cibo. A specificarlo è stato sempre Lollobrigida: “Dobbiamo rafforzare la capacità di discernimento delle persone. Abbiamo tentato di affrontare l’argomento seguendo le direttive europee, ma il tema riguarda il nostro modello di consumo”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Larve e grilli, insomma, arriveranno sugli scaffali dei nostri supermercati, visto che non è possibile andare contro i diktat di Bruxelles. Ma a loro saranno dedicati dei reparti ad hoc, per evitare che i clienti possano fare confusione e ritrovarsi nel carrello prodotti indesiderati. Le etichette specificheranno, inoltre, i rischi di “reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e a prodotti a base di crostacei”, ma anche ai molluschi e gli acari della polvere. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una presa di posizione, quella del governo Meloni, che suona come una sfida all’Ue, con norme più restrittive di quanto suggerito da Bruxelles. Scaffali a parte, etichette molto specifiche e avvertenze chiare: chissà che l’Unione Europea, ancora una volta, non interverrà per costringerci a un passo indietro, convinta com’è della necessità di spazzare via formaggi e salumi italiani in favore degli insetti.

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