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Lutto nel mondo della musica, fondatore della storica band trovato morto in casa

Pubblicato il 23/03/2023 22:20 - Aggiornato il 24/03/2023 07:40

Una delle band più longeve e più amate del rock indipendente italiano piange il suo fondatore ed ex batterista, e con essa tanti, non solo in Italia, che ne apprezzano la fusione tra lo stile cantautorale e il rock alternativo. Il nome di Luca Bergia, indissolubilmente legato a quello dei Marlene Kuntz, si aggiunge alle tantissime, davvero troppe, vittime dello stillicidio dei “malori improvvisi”, come usiamo dire con una formula neutra che nasconde l’assoluta anormalità di questa particolare casistica. Luca Bergia è stato trovato privo di vita, presumibilmente per un arresto cardiaco, nella sua casa di Cuneo. Aveva 54 anni e, dopo aver deciso di lasciare la carriera musicale nel 2020, lavorava come insegnante di Scienze alle scuole medie di Madonna dell’Olmo e Chiusa Pesio. A determinare, tre anni orsono, la scelta di abbandonare la musica anche il “difficile momento” passato dopo aver contratto il Covid, o almeno questa è la motivazione che era stata fornita. Luca, che lascia due figli, Tommaso e Alessandro. Ora, però, stava bene: lo confermano i due fratelli e gli amici storici. Nulla lasciava presagire la tragedia, dunque, ed è la caratteristica di questi improvvisi e fatali malori. Nel 1988, Luca Bergia aveva fondato assieme al chitarrista Riccardo Tesio il gruppo dei Marlene Kunz, a cui si erano aggiunti poi il bassista Franco Bellatore e il cantante e chitarrista Cristiano Godano, che ne diventerà il frontman. Lungo la sua carriera assieme alla band, aveva collaborato con artisti del calibro di Patti Smith, Skin, Howie B, Rob Ellis, Greg Cohen e Paolo Conte. Innumerevoli i messaggi di cordoglio e commozione che in queste ore stanno inondando i social, da parte di artisti e musicisti, oltre che degli amici. (Continua a leggere dopo la foto)
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morto bergia fondatore marlene kuntz

Ancora più atroce è apprendere, poi, di un’altra scomparsa legata a un altro maledetto malore improvviso, che ha colpito un bambino di appena dieci anni: Cristian Zozzoli, questo il nome del bimbo di Udine, lottava da venti giorni tra la vita e la morte nell’ospedale di Padova, dove era stato ricoverato per un’endocardite. L’endocardite si verifica quando i microorganismi entrano nel flusso sanguigno, raggiungono il cuore e si depositano, moltiplicandosi, su valvole o tessuto cardiaco danneggiato. Il piccolo era una giovanissima promessa del karate, e aveva appena conquistato la cintura blu. Ieri, subito dopo il trapianto di cuore che si sperava potesse salvarlo, proprio quel nuovo cuore ha smesso di battere. “Cristian era il bambino con più gioia e voglia di vivere che io abbia mai visto, sorrideva sempre e aveva sempre voglia di mettersi in gioco, a prescindere da tutto, lui ci provava e non si tirava mai indietro era un vero karateka che ci ha lasciato troppo presto”, lo ricorda il maestro Alfonso della scuola Okinawa Fight Asd di Udine. (Continua a leggere dopo la foto)

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Cristian Zozzoli frequentava l’educandato Uccellis di Udine. La data dei funerali sarà comunicata nei prossimi giorni, si legge su Friulioggi.

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