Il PNRR, e la relativa gestione dei fondi, continuano a far discutere anche ora che dalla Commissione europea è arrivato il via libera al pagamento della terza rata. Nello specifico, fanno discutere le decisioni del ministro degli Affari europei con delega al PNRR, Raffaele Fitto, di stralciare più di un progetto inizialmente previsto. La voce, tra quelle di diversi sindaci, che si leva più alta è quella di Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli: dapprima erano stati assegnati al Comune del capoluogo campano 28 milioni di euro per i progetti di rigenerazione urbana delle periferie. Tra questi, tuttavia, 16 milioni sono stati ritirati. Si tratta di quelli relativi al progetto di riqualificazione dell’ex Ospedale psichiatrico giudiziario. La vicenda è ricostruita su Open dal suo direttore, Franco Bechis. Occorre, adesso, fare un passo indietro. L’ex Opg è occupato abusivamente dal 2015, e inizialmente era stato il centro sociale Je so’ pazzo a prendere possesso della struttura, seguito dal partito Potere al Popolo che l’ha trasformata nella sua sede – abusiva anch’essa. L’ex Opg doveva essere sgomberato, nei mesi scorsi, ma lo stesso sindaco di Napoli aveva fermato la Prefettura e deciso di coinvolgere gli abusivi nel progetto del PNRR, per restaurare i locali e assegnarli proprio al centro sociale e a Potere al Popolo. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’occupazione
Leggiamo ancora su Open che l’ex monastero cappuccino seicentesco di Sant’Eframo era stato abbandonato dalla polizia penitenziaria nel 2008, definitivamente, per averne accertato l’inagibilità. Poi, come anticipato, nel 2015 l’occupazione del centro sociale autogestito, nei cui locali è stata poi aperta la sede di Potere al popolo. Tra dicembre 2022 e il gennaio di questo anno, dicevamo, il previsto sgombero, fermato dal sindaco Manfredi. Per migranti, senzatetto, donne fragili, l’ex Opg è diventato un punto di riferimento, e – come facilmente intuibile – si tratta anche di una realtà fortemente politicizzata, protagonista di campagne in favore della Palestina, contro l’ergastolo per l’anarchico Cospito e contro l’invio di armamenti in Ucraina. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lo sgombero vietato dal sindaco
La struttura era ed è comunque pericolante, e da qui la decisione della Prefettura di Napoli di sgomberarla. Proteste di piazza, rivolta sui social network, campagne giornalistiche, hanno bloccato l’intero iter, sino a che in febbraio Gaetano Manfredi ha fermato lo sgombero stesso, inserendo, dunque, il recupero e la messa in sicurezza dell’ex Opg di Materdei fra i progetti finanziati con il PNRR. Non solo: Manfredi, eletto primo cittadino nelle fila del centrosinistra, aveva anche creato un tavolo comune con i rappresentanti degli occupanti abusivi: assieme avevano discusso e deciso i bandi del progetto tecnico e quelli per la ristrutturazione, assicurandone il futuro utilizzo al centro sociale Je so’ pazzo e a Potere al Popolo: a quel punto non sarebbero stati più abusivi. (Continua a leggere dopo la foto)
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E adesso?
Certo, 16 milioni di euro, più della metà del totale dei fondi, apparivano effettivamente un po’ troppi, ma ora Manfredi lamenta l’arbitrarietà di una decisione, quella del ministro Fitto, “esclusivamente ideologica”, togliendo risorse a progetti “già cantierati”. Infatti, appena il 25 luglio scorso, è stata assegnata allo ingegneristico Speri la cifra di 246.248 euro la gara per “il rilievo geometrico, architettonico, strutturale, tecnologico, termo-igrometrico, impiantistico e verifica della vulnerabilità sismica, per la rigenerazione e valorizzazione sociale” della struttura. Manfredi, giocoforza, dovrà attingere da altri fondi. Frattanto, la struttura rimane occupata abusivamente e ha già previsto una serie di concerti e altre manifestazioni in settembre.
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