Noi lo sapevamo ed è tanto che lo diciamo. E così, puntuali, ecco i nuovi dati sull’Euro che certificano come la moneta unica servisse ad affamare l’Italia. A distanza di tanti anni si può tranquillamente ammetterlo. Dall’analisi dei dati pubblicati a metà gennaio dalla Banca d’Italia e da Istat sul patrimonio posseduto, al netto delle passività, emerge un trend stagnante negli ultimi 12 anni. Come sintetizza Il Sole 24 Ore analizzando i numeri, il risultato è che la ricchezza netta delle famiglie alla fine del 2022 ha toccato i 76mila euro pro capite, il valore più basso se confrontato con quello delle altre grandi economie occidentali, in particolare di Francia, Germania e Regno Unito. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel 2009 le famiglie italiane erano le più ricche di tutti, con 159.700 euro pro capite, un dato superiore anche a quello delle famiglie statunitensi (152.300 euro), seguite da quelle francesi (137.400 euro). Poi cosa è successo? All’inizio del 2000 il patrimonio in mano agli italiani a livello pro-capite era del 50% più alto di quello dei tedeschi. Nel 2022, invece, il dato italiano risulta il 35% più basso e la forbice tra le famiglie dei due paesi si sta allargando (nel 2021 il gap era del 21,2%): la ricchezza netta procapite dei tedeschi negli ultimi anni è lievitata in modo progressivo, con uno sprint del +5,5% nel 2022. Spiega ancora Il Sole: “Il trend della ricchezza netta nell’arco di tempo 2011-2022 parla chiaro”. Gli italiani non accumulano più. (Continua a leggere dopo la foto)
Infine, a frenare è lo scarso potere d’acquisto: “A fronte di redditi che restano immobili, o addirittura calano per le fasce più basse, anche la crescita del flusso annuo di risparmi è più modesta”. Il caro prezzi – analizza Ref Ricerche – impatta su tutti. Osservando il flusso corrente dei redditi, l’innalzamento dei prezzi in prima battuta è un problema che intacca soprattutto i più poveri che non riescono più a far fronte alle spese. Al contrario, ad esempio in Germania e Francia, i numeri sono in crescita.
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