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Aifa e Commissione Ue autorizzano Pfizer a partire dai 12 anni: però restano troppi dubbi

Pubblicato il 01/06/2021 14:37

Due annunci. Prima la commissaria europea alla Salute, Stella Kiyriakides, su Twitter, poi l’Agenzia italiana del farmaco, l’Aifa. Due annunci per dare l’ok all’utilizzo del vaccino Pfizer sui ragazzi tra i 12 e i 15 anni. Mentre infuria ancora la polemica per mancanza di dati certi sulla somministrazione del vaccino a ragazzi così piccoli, la Commissione europea tira dritto e approva l’utilizzo del vaccino Covid di BioNTech Pfizer per la fascia d’età tra i 12 ed i 15 anni. (Continua a leggere dopo la foto)

Gli Stati membri possono dunque decidere di estendere la loro campagna vaccinale ai più giovani. A stretto giro, arriva la nota dell’Aifa, secondo cui i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per le persone comprese in questa fascia di età. Di questi dati, però, non è dato sapere (e ci si perdoni il gioco di parole). Dal canto suo, l’Ema, l’agenzia europea, ha detto che gli effetti indesiderati più comuni nei ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni sono simili a quelli nelle persone di età pari o superiore a 16 anni. (Continua a leggere dopo la foto)

Includono quindi dolore al sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi e febbre. L’agenzia europea ha anche sottolineato come il richiamo sia da effettuare a 21 giorni dalla prima dose. Sul tema del vaccino Covid agli adolescenti nelle scorse ore è intervenuto il sottosegretario Sileri che ha specificato che la vaccinazione, come per gli adulti, non sarà obbligatoria anche se fortemente consigliata. (Continua a leggere dopo la foto)

Almeno questa grazia ce la concedono. In merito all’obbligo delle vaccinazioni per iscriversi a scuola Sileri ha detto che una misura del genere non è neanche allo studio. E ci auguriamo che questo sia vero, altrimenti sarà giusto protestare. Pfizer intanto qualche giorno fa ha detto che per settembre sarà pronto il vaccino anche per i più piccoli, addirittura a partire dai 6 mesi di vita. Con farmaci sperimentali e su soggetti che, come dimostrato finora, neanche si ammalano. Mah!

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