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A ritmo spedito verso la vaccinazione dei bambini: ma siete sicuri che è tutto ok?

Pubblicato il 31/05/2021 14:55

Sarà lecito chiedere ancora: “Ma siete sicuri?”. Oppure si rischia di commettere il reato di lesa maestà e essere tacciati subito di antiscientificismo e di appartenere ai No-Vax e ai complottari? Già, perché la questione del vaccino ai bambini è piuttosto spinosa e merita certamente un approfondimento e una valutazione più appropriata e fatta con le giuste tempistiche. Si sta infatti procedendo spediti verso la vaccinazione dei più piccoli, cioè di coloro che come è stato dimostrato fin qui non rischiano nemmeno di ammalarsi. Eppure a per settembre è pronto il vaccino Pfizer (e ti pareva) per i bimbi fino a 5 anni. A dicembre, invece, si parla di quello addirittura per chi ha almeno 6 mesi di età. (Continua a leggere dopo la foto)

Tutto questo, ovviamente, mentre il dibattitto è stato azzerato. Persino Michele Santoro, che a “Di Martedì” ha sollevato più di una perplessità sulla gestione della comunicazione della campagna vaccinale da parte dei mass media, è stato subito assalito e redarguito. Non si può dire qualcosa contro, non si possono avere dubbi. Scrive Daniele Capezzone su La Verità: “Come se stesse sfuggendo ai più che si tratta di farmaci sperimentali. Dal canto suo, Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts, intervistato da Repubblica, da un lato sembra molto convinto del buon funzionamento del vaccino per gli adolescenti”, ma poi occhio a una domanda successiva ben posta: “Perché i giovani devono essere protetti se non si ammalano quasi mai?”. E qui la risposta del professore può generare sconcerto…(Continua a leggere dopo la foto)

“Per fare un grande atto di sanità pubblica”, dice Abrignani. E i principi liberali? E la scelta individuale? Continua Capezzone: “Chi doveva essere protetto, perché potenzialmente vulnerabile, ha già avuto la sua iniezione. Perché dunque esporre i più piccoli ai rischi (sia pur limitati) di una vaccinazione? Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri, sentito da Libero, ha un approccio assai diverso”. (Continua a leggere dopo la foto)

La vaccinazione agli adolescenti (12-15 anni) è fondamentale? Risposta: “No. Io penso che gradualmente dovremo vaccinare tutte le fasce d’età fino ad arrivare ai 16 anni. Tenendo presente che più si scende con l’età, meno ci si ammala. A quel punto le complicanze anche non gravi della vaccinazione vanno prese in una certa considerazione. Rischi del vaccino diventano superiori a quelli della malattia? Rischi minimi, ma sì, il concetto è questo”.

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