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“Sospeso e lasciato senza stipendio”. La caccia ai medici continua: ecco la “colpa” del dottor Petterle

Pubblicato il 23/03/2023 11:23
Petterle sospeso senza stipendio

La scia della follia antidemocratica messa in piedi dai governi pandemici di Conte e Draghi continua. Un medico che aveva deciso di raccontare a La Verità e a “Fuori dal coro” di quante poche autopsie sono fatte in Italia è stato sospeso e lasciato senza stipendio. Questo perché la lotta del Sistema contro la verità su Covid e vaccini è ancora fortissima. E così il dottor Valerio Petterle, 63 anni, medico necroscopo dell’Ulss 2 della Regione Veneto, incaricato di certificare i decessi, si è ritrovato senza il suo lavoro. Una sospensione di 2 mesi senza retribuzione. La colpa? Aver parlato, aver riportato fatti oggettivi che avrebbero abbattutto un altro mattone del gigantesco muro che hanno costruito per nascondere la verità. Ma cosa aveva detto Petterle? (Continua a leggere dopo la foto)
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A La Verità il dottor Petterle aveva raccontato (e lo avevamo ripreso anche noi qui su Il Paragone) che si continua a fare il tampone ai morti, che negli ultimi mesi “la metà dei decessi è per Sads, la sindrome della morte improvvisa dell’adulto”, che bisogna fare più esami post mortem e che è preoccupante l’alto numero di infarti del miocardio. E poi: Petterle ha riportato che nei corpi senza vita da lui esaminati sul posto di lavoro, spesso risulta quasi “scomparsa” la ghiandola pineale, forse coseguenza di scarsa produzione di ormoni e segnale di un deterioramento del sistema immunitario. Un deterioramento del sistema immunitario causato probabilmente dai vaccini anti Covid. Un fatto, questo, su cui si dovrebbe indagare accuratamente ma che viene puntualmente ignorato e censurato. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo 30 anni di servizio, sospeso e senza stipendio

La colpa del medico Petterle con oltre 30 anni di servizio alle spalle? Aver parlato e aver mandato un messaggio chiaro: occorre indagare con più attenzione. E puntuale gli è stato notificato il provvedimento disciplinare: sarà sospeso fino al 31 maggio e rimarrà per due mesi senza stipendio. Appuriamo dunque che il ministro della Salute Orazio Schillaci non ha ancora posto fine alla persecuzione dei medici che fanno il loro lavoro da uomini liberi e con coscienza. E con spirito davvero scientifico. Ci si augura ora che il provvedimento contro il dottor Petterle venga immediatamente ritirato.

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