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“Non paghiamo più!” Finalmente uno Stato si oppone a Pfizer. I contratti non hanno più senso

Pubblicato il 03/05/2023 18:19 - Aggiornato il 04/05/2023 10:36

Pfizer vuole guadagnare denaro più che dimostrare solidarietà“. Non usa mezzi termini il ministro polacco della salute, Adam Niedzielski. Questi ha inviato una lettera agli azionisti dell’azienda farmaceutica, in cui si legge: “Nonostante la situazione epidemica si sia stabilizzata nei paesi dell’Ue, Pfizer prevede di fornire centinaia di milioni di vaccini all’Europa. Una mossa del tutto inutile”. Varsavia, dunque, torna a chiedere la rinegoziazione dei contratti sui vaccini anti Covid-19, data l’eccedenza di abbondanti scorte, situazione comune praticamente in tutta Europa, di cui la Polonia stessa si è fatta capofila, e non solo. I contratti, assai controversi, firmati da Ursula von der Leyen – di fatto motu proprio, al punto che il pubblico ministero europeo ha aperto un’indagine penale sull’accordo originale – con l’azienda farmaceutica hanno messo spalle al muro diversi Paesi. La Polonia sta cercando di rinegoziare il contratto per i vaccini con Pfizer dallo scorso anno. Tutto quello che il ministro polacco chiede è di “Alleggerire l’onere finanziario” ed evitare lo spreco di migliaia di vaccini. “Anche il profitto negli affari dovrebbe avere dei limiti”, viene correttamente rimarcato, pur se siamo certi che una simile argomentazione poco interessi al colosso di Big Pharma. (Continua a leggere dopo la foto)
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pfizer non vuole rinegoziare vaccini

Niedzielski ha anche scritto che l’Unione europea non può nemmeno utilizzare le dosi in eccesso per donarle ad altre parti del mondo, essenzialmente poiché “attualmente non ci sono governi interessati ad accettare donazioni di vaccini contro il Covid-19”. Il ministro della Salute polacco ha anche citato l’onere finanziario che la Polonia ha dovuto affrontare a causa della guerra in Ucraina per spiegare la limitata capacità del Paese di pagare i vaccini preordinati. Dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, infatti, il Paese ha accolto il maggior numero di rifugiati ucraini in Europa. L’attuale proposta dell’azienda prevede la riduzione delle dosi di vaccino, ma richiede comunque che il Paese paghi una tassa di cancellazione: la metà del prezzo (circa 10 euro) per una dose, che non è stata nemmeno prodotta. “Distruggere i vaccini con il logo di Pfizer non aiuterà nessuno a sostenere che la soluzione è stata trovata”, ha concluso il ministro della Salute. A marzo i ministri della Salute di Bulgaria, Polonia, Lituania e Ungheria hanno chiesto nuovamente alla Commissione di rinegoziare le condizioni di fornitura dei vaccini Pfizer, particolare, quest’ultimo, che apprendiamo dal Corriere della sera. (Continua a leggere dopo la foto)
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pfizer non vuole rinegoziare vaccini

Pfizer, “considerata a lungo parte della soluzione alle sfide dell’assistenza sanitaria, sta ora diventano parte del problema“, ancora nelle sferzanti parole del ministro Niedzielski. Nella lettera, il ministro spiega: “Oggi viviamo in una realtà completamente diversa rispetto a due anni fa. Le imprese globali come Pfizer devono esserne consapevoli e attuare attivamente la responsabilità sociale d’impresa. Questo non sarà possibile senza un ulteriore accordo con Pfizer sulla revisione dei contratti per la fornitura di vaccini Covid-19 e l’alleggerimento degli oneri finanziari per i governi interessati”.

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