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“Introvabili sugli scaffali”. Allarme nelle farmacie italiane, scorte esaurite ovunque: cosa sta succedendo

Pubblicato il 15/12/2022 11:49

Cosa sta succedendo nelle farmacie italiane? Se lo chiedono in tanti, in questi giorni, di fronte all’improvvisa scomparsa dagli scaffali di alcuni prodotti. Da oltre un mese non è raro imbattersi, in ogni città italiana, in file chilometriche e risposte in fotocopia da parte del farmacista di turno: “Purtroppo quello che cerca è esaurito, è in ordinazione e lo stiamo aspettando”. Colpa dei malanni stagionali, che ha spinto tante famiglie a cercare di fare scorte di medicine in vista dell’inverno: antinfiammatori, sciroppo per bambini e persino alcuni tipi di antibiotico. Tutti farmaci che difficilmente, ormai, si riescono a trovare, come confermato dagli stessi operatori del settore: “Siamo di fronte a una carenza di medicinali senza precedenti per le proporzioni in cui si sta verificando”. (Continua a leggere dopo la foto)

Alle pagine del Resto del Carlino, il presidente di Federfarma provinciale Roberto Deluigi ha confermato: “Ciclicamente le carenze si presentano, ma questa volta i prodotti indicati per le patologie stagionali stanno venendo meno in grandi proporzioni e con largo anticipo rispetto al solito”. (Continua a leggere dopo la foto)

La corsa ai medicinali è scattata anche a seguito degli appelli degli esperti sul boom di casi di influenza e Covid, con gli scaffali che già da questa estate sono però a corto di prodotti: “Mancano i principi attivi, soprattutto l’ibuprofene. Il comune Brufen è ormai introvabile e le scorte sono finite. Ma anche gli sciroppi per i bambini e altri medicinali essenziali”, elenca Deluigi. Le cause? Tante, tutte assieme”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Non solo la guerra in Ucraina e la pandemia che è tornata a farsi sentire nei numeri – ha ammesso il presidente di Federfarma –. Il problema del reperimento dei principi attivi va a braccetto col più comune delle materie prime. Le modalità stesse di produzione sono cambiate e le case farmaceutiche sono ancora largamente impegnate nella lotta al Covid oltre ad un aumento dei costi di spedizione e persino di imballaggio dei medicinali”.

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