Prende forma Quota 103, il nuovo sistema di accesso pensionistico anticipato e flessibile introdotto dal governo Meloni, attraverso la legge di Bilancio 2023 (la 197/2023, articolo 1, commi 283-284). Le modifiche introdotte riguardano tutti i lavoratori – sia gestione ordinaria che gestione separata – e esplicitano che i requisiti necessari per accedere al sistema di uscita anticipata devono essere maturati entro il 31 dicembre 2023. Su Quota 103 l’Inps, con il messaggio 754/2023, ha chiarito che i requisiti andranno raggiunti entro quella data: almeno 62 anni di età e 41 di contributi, di cui 35 effettivi da lavoro. Il requisito contributivo può essere raggiunto anche cumulando i periodi contributivi non coincidenti versati nelle gestioni previdenziali indicate. Occorre ricordare che la somma di tutti i versamenti effettuati alla previdenza sociale viene annualmente rivalutata dall’Inps con il meccanismo dell’indicizzazione. Dopo l’apertura della prima finestra utile, l’accesso alla pensione è possibile dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro diversi dalle Pubbliche amministrazioni e per quelli autonomi. La decorrenza della pensione non può comunque essere precedente al primo aprile 2023; e non può avvenire dopo sei mesi dalla maturazione dei requisiti, per i lavoratori dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Per i dipendenti privati e autonomi la decorrenza della pensione non potrà comunque essere anteriore al primo aprile 2023 mentre, per quanto riguarda i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, la decorrenza della pensione dovrà non essere anteriore al primo agosto 2023. Restano confermate le modalità di accesso alla pensione per il personale Afam e della scuola, che possono uscire rispettivamente al primo novembre e al primo settembre dell’anno di raggiungimento dei requisiti. Questi ultimi si considerano raggiunti anche se perfezionati dopo le date indicate, ma comunque entro l’anno solare. L’importo massimo mensile della pensione anticipata flessibile non potrà superare cinque volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno: per il 2023 l’importo è pari a 2.818,65 euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Tale limite, tuttavia, come puntualizza Il Messaggero, decadrà nel momento in cui si raggiungerà il requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia che attualmente è stabilito a 67 anni.
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