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Prelievo forzoso ad agosto! Bomba su pensioni e assegno unico. Ecco chi rischia

Pubblicato il 30/05/2023 08:12
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Dall’11 maggio è scattato il commissariamento dell’Inps e dunque la fine dell’era di Pasquale Tridico come presidente. Ma negli ultimi giorni di lavoro, Tridico si è dovuto occupare di due grossi problemi che potrebbero impattare direttamente sugli italiani. In particolar modo sul fronte pensioni e assegno unico. Si tratta di ricalcoli che l’istituto sta portando avanti per sistemare da una parte l’erogazione maggiorata di alcuni assegni delle pensioni di reversibilità del 2020, e dall’altra di alcuni trattamenti che riguardano diverse famiglie che incassano l’assegno unico. Questo cosa comporta? Che milioni di italiani, già da agosto, dovranno sborsare un nel po’ di soldi da restituire all’Inps sotto forma di trattenute. Questo perché all’epoca hanno incassato dall’Inps più del dovuto a causa di un errore di calcolo dell’istituto stesso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiega Libero, i ricalcoli dell’Inps si trasformano subito in “controlli” che vanno a mettere le mani nel portafoglio dei pensionati o dei lavoratori con trattenute pesanti nei cedolini. Ma vediamo nel dettaglio chi sarà interessato dal ricalcolo. Si tratta di chi ha percepito le pensioni di reversibilità del 2020. Come ha fatto sapere l’Istituto con il messaggio n. 1710 del 2023, si parte con un controllo incrociato che riguarda tutti i dati reddituali dei pensionati per le annualità 2019 e 2020. Se le verifiche dimostreranno che la somma dei redditi percepita in quei due anni supera le soglie previste in quel periodo, scatta il recupero. L’indebito sarà poi spalmato nei prossimi mesi. Ma perché c’è l’incubo di agosto? E cosa c’entra l’assegno unico universale? (Continua a leggere dopo la foto)
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Pensioni e assegno unico: a chi toccano le trattenute di agosto

Nel caso in cui dovessero risultare pensioni di reversibilità superiori a quelle prevista, allora le prime trattenute scatteranno già nel cedolino di agosto 2023. Il recupero avverrà infatti con trattenute mensili. Ma a quanto ammonta una singola trattenuta? A un quinto dell’importo complessivo dell’assegno erogato con una rateizzazione massima in 60 versamenti. E come si fa a sapere se saremo tra i casi rilevati dall’Inps? L’Istituto contatterà il pensionato. A quel punto si avranno solo 30 giorni dalla notifica per ricontattare l’Inps e contestare la decurtazione. Per quanto riguarda l’assegno unico universale almeno 378mila famiglie dovranno restituire quanto l’Inps ha dato in eccesso. Si tratta di 15 milioni di euro, ossia circa 41 euro in media a famiglia.

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