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Lo Stato manda ai parenti delle vittime la fattura per la cremazione

Pubblicato il 24/04/2020 12:37

Abbiamo ancora tutti negli occhi l’immagine dei camion militari che portano via le bare da Bergamo. I parenti – straziati – che non avevano nemmeno potuto dare un ultimo saluto ai loro cari. E ora? Ora arriva l’ennesima vergogna di Stato. Nel momento del picco dell’emergenza, non era possibile provvedere alla cremazione dei corpi di tutti i morti per Coronavirus, e quindi aveva proceduto lo Stato a portare via i corpi e a provvedere alla cremazione. Ma ora, dopo tanto dolore, per alcuni parenti arriva anche la richiesta di denaro da parte delle istituzioni. Un’autentica vergogna, denunciata dal senatore Roberto Calderoli sulla propria pagina Facebook e ripresa da Il Giornale.

“Lo Stato chiede ai bergamaschi il costo della cremazione delle loro vittime? Una vergogna!”, tuona Calderoli. “Le famiglie di Bergamo che non hanno potuto salutare e seppellire i propri cari uccisi dal Coronavirus nelle tragiche settimane di massimo picco adesso si stanno vedendo recapitare le fatture per il trasporto, fuori Regione, delle salme dei propri cari inviate nei cimiteri di Ferrara, Modena ecc per la cremazione”, attacca il vice-presidente del Senato. “E a battere cassa non sono dei privati insensibili, ma è lo Stato italiano. Ma ci rendiamo conto a quale vergogna siamo arrivati?”.

Un attacco duro e diretto, quello del senatore, che prende le difese dei parenti, ancora immersi nel dolore. Ed oltre al lutto dovuto alle perdite, anche le difficoltà economiche che tutto il popolo italiano sta attraversando in questo periodo di limitazioni. “Ora il governo si attivi subito con un emendamento al decreto liquidità per rimediare a questa vergogna. Questi soldi li paga lo Stato, che non ha saputo proteggere la vita di queste persone, che non ha voluto mettere la zona rossa in Val Seriana per limitare il diffondersi dei contagi, e non ha saputo controllare questa pandemia, nonostante gli avvisi da gennaio di tutte le organizzazioni sanitarie a riguardo. Questo non è uno Stato!”, attacca Calderoli.

La condanna non arriva soltanto dalla Lega, ma anche da Italia Viva. La deputata Maria Chiara Gadda chiede di far subito luce sulla vicenda. E una giovane ragazza racconta: “Quando è arrivata l’ignominiosa fattura di 777, 47 euro ho potuto scoprire dove fosse mio padre: si tratta della città di Ferrara. Una situazione che ha riguardato ben 936 vittime del Coronavirus, seppellite lontano da casa per carenza di spazio nei cimiteri. “Siamo tantissime persone”, racconta ancora Cristina. “Abbiamo quasi tutti la stessa storia. C’è anche chi ha avuto storie peggiori. C’è chi ha avuto urne perse, chi ha avuto bare che non si sono trovate, se non dopo una o due settimane, perché i cimiteri sono nel caos”.

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