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Non bastano i 26 miliardi del governo: per battere il coronavirus servono più risorse (e un’Europa molto più coraggiosa)

Pubblicato il 17/03/2020 13:15 - Aggiornato il 17/03/2020 14:02

Una corsa al riparo frettolosa, un po’ goffa. Necessaria dopo la clamorosa gaffe di Christine Lagarde, un incidente che nel bel mezzo della crisi coronavirus ha peggiorato le cose, frustando ulteriormente i mercati invece di inviare segnali positivi e rassicuranti. E dopo il quale si è tentato di mettere le proverbiali pezze: in campo sono scesi tutti, dal capoeconomista della Bce stessa ai governatori delle banche centrali di Parigi e di Madrid, passando per Bankitalia (per bocca di Visco) e per l’esecutivo Bce Fabio Panetta. E poi i presidenti di Francia e Spagna, con l’eccezione, la solita, di una Germania che ha preferito rimanere in silenzio. Tutti a promettere che l’Europa avrebbe fatto qualsiasi cosa per risolvere un’emergenza imprevedibile e senza precedenti.

Non bastano i 26 miliardi del governo: per battere il coronavirus servono più risorse (e un'Europa molto più coraggiosa)

Resta un dubbio, forse da malpensanti, forse no. E cioè che si stia tentando di far digerire all’Italia l’idea di dover accettare un eventuale salvataggio per mezzo del del Fondo monetario internazionale o delle istituzioni europee, con la partita Mes ancora in piedi. E invece quella che stiamo affrontando è una vera e propria guerra che ha nel Bel Paese soltanto uno dei suoi tanti fronti, alcuni dei quali saranno a breve caldissimi. Di fondo, quello che il coronavirus si lascerà alle spalle sarà una recessione globale, come già paventato da Trump. Di fronte al quale servirà una reazione coordinata, decisa. Inedita.

Non bastano i 26 miliardi del governo: per battere il coronavirus servono più risorse (e un'Europa molto più coraggiosa)

Per questo le buone intenzioni di Bruxelles e il piano varato per aiutare tutti i Paesi membri, in primis l’Italia che sta facendo da pioniere nella lotta al Covid-19, non può che sembrare insufficiente. Servirebbe per noi come per gli altri Paesi una copertura della Bce, con l’aumento di 120 miliardi di acquisto dei titoli di Stato nell’area euro che pare invece poco più di un palliativo, neanche troppo efficace. Come d’altronde non è pensabile possano bastare gli sforzi di un governo che ha messo sul piatto 26 milioni di euro. Un passo avanti piccolo piccolo in un momento così difficile. Per far fronte alla crisi, ai fallimenti aziendali, alla disoccupazione, la Bance centrale dovrebbe aumentare e di parecchio la capacità del suo intervento, ignorando le smorfie che arrivano dal nord del Vecchio Continente.

Non bastano i 26 miliardi del governo: per battere il coronavirus servono più risorse (e un'Europa molto più coraggiosa)

Qualcuno spieghi il senso di un’Unione dove l’economia più forte, la Germania, continua ad andare avanti per la sua strada, proteggendo le proprie imprese e allo stesso tempo alzando un muro con i Paesi confinanti. I tedeschi dovrebbero capitanare un’Ue grazie alla quale hanno reso solidissima la propria economia e invece, di fronte al pericolo, abbandonano in fretta la nave per salvare almeno la propria scialuppa. Mettendo a rischio l’esistenza stessa della collettività. L’euro, in una crisi così profonda, deve poter operare come vera moneta comune. L’idea che i singoli stati, Italia in primis, vengano salvati dall’esterno non farebbe che fomentare la rabbia verso Bruxelles. Che, a quel punto, vedrebbe messa a rischio la sua sopravvivenza a causa dei suoi stessi, grossolani errori.

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