Approfittando dell’emergenza generale e di un governo, quello guidato da Mario Draghi, che tra le priorità non annovera certo la difesa del patrimonio nazionale, la Francia si prepara a conquistare un altro pezzo di Italia. Come rivelato da Luca Gualtieri sulle pagine di Milano Finanza, infatti, il ceo di Banco Bpm Giuseppe Castagna e quello di Crédit Agricole Italia Giampiero Maioli si sarebbero incontrati nelle scorse ore e potrebbero presto tornare a sedersi allo stesso tavolo. I rumors di un “possibile blitz di Unicredit su Piazza Meda avrebbero infatti convinto il vertice del banco a spingere sull’acceleratore sul m&a e a esaminare quella che oggi viene ritenuta l’alternativa più concreta, un’integrazione con la banque verte”.
Un’idea che era stata studiata anche nel corso del 2020, senza che alla fine si trovasse un’intesa definitiva sulla governance. Oggi, però, secondo gli osservatori la situazione sarebbe cambiata e le condizioni per una stretta di mano definitiva ci sarebbero. Un blitz di Unicredit sul Banco, secondo Milano Finanza, non sarebbe imminente, ma il dossier non è stato affatto accantonato, anzi.
La pista principale sembra condurre all’Agricole, anche se al momento di discussioni ufficiali intavolate con il colosso del credito francese non ce ne sono. Tra le alternative, non si esclude un possibile interessamento di Bnp Paribas, che negli anni scorsi aveva già valutato la possibilità di una crescita nel Nord Italia. Tutte ipotesi che, però, non sono di semplice realizzazione.
La nascita di un possibile, secondo polo bancario a trazione marcatamente francese non sembra aver scosso troppo il mondo della politica italiana, evidentemente concentrato altrove. Qualche mal di pancia è stato registrato all’interno della Lega, che ha sempre avuto buoni rapporti con i vertici del Banco, ma niente di più. Mentre i cugini transalpini sono già pronti a mangiarsi un’altra fetta della nostra finanza.
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