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Mps, ecco la commissione d’inchiesta che piace a grillini e Pd: tutto segreto

Pubblicato il 27/04/2021 11:06

Tanti proclami battaglieri che, alla fine, lasciano spazio a silenzi e imbarazzi. Un copione già visto tante volte in questi mesi che hanno segnato la trasformazione del M5S da movimento di piazza che minacciava la vecchia casta politica corrotta ad animaletto da compagnia dei potenti, docile e asservito. E che si ripete ancora una volta in occasione dell’audizione della Commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema finanziario e bancario, chiamata ad ascoltare l’ad di Monte dei Paschi di Siena Guido Bastianini. In regime, però, segretato, lontano da occhi indiscreti.

Mps, ecco la commissione d’inchiesta che piace a grillini e Pd: tutto segreto

Nella scelta di lavorare in modalità segreta, c’è la perfetta sintesi del dna del Pd e del nuovo Movimento Cinque Stelle, a braccetto da tempo con i dem contro i quali un tempo puntava il dito. La richiesta di Bastianini in apertura di audizione è stata accolta, con i lavori che sono proseguiti successivamente in privato visto che “nel prosieguo sono sviluppati temi che afferiscono a notizie e status di quell’aumento di capitale oggetto talvolta di notizie di stampa, status delle interlocuzioni con soggetti bancari e non bancari finalizzati a un progetto di integrazione, e analisi preliminare in merito al contenuto delle motivazioni della sentenza penale di primo grado”.

Al centro della seduta, guarda caso, ci sarebbe stato il tema delle azioni di responsabilità da parte della banca nei confronti degli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, condannati per aggiotaggio e false comunicazioni. E non è difficile immaginare che si sarebbe affrontato il tema di cosa sia accaduto nel consiglio d’amministrazione che affrontò la questione, decidendo di votare contro eventuali azioni di responsabilità nei confronti dei due, con voto preponderante del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Agli italiani non sarà dato quindi sapere il motivo per il quale Monte dei Paschi ha deciso di non intraprendere azione di responsabilità nei confronti di Profumo e Viola, motivazioni che evidentemente è bene tenere segrete, soprattutto lontane dalle orecchie di chi, per colpa degli errori commessi dall’istituto e dai suoi vertici, ha visto andare in fumo i propri risparmi. Che il M5S potesse rendersi protagonista di un teatrino così avvilente sarebbe stato impensabile soltanto qualche anno fa. Oggi, purtroppo, non è altro che ordinaria amministrazione.

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