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“Inutili”. Incredibile Mieli: così polverizza il Pd in diretta. Cosa ha detto alla ‘Maratona Mentana’

Pubblicato il 14/02/2023 08:35 - Aggiornato il 14/02/2023 08:37
Mieli Pd inutili elezioni regionali
Paolo Mieli

Alla “Maratona Mentana” su La7 per commentare le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia, stravinte dal centrodestra (e dall’astensionismo), è andato in scena il funerale del Pd. A celebrarlo è stato Paolo Mieli. In diretta, l’editorialista del Corriere della Sera ha messo la pietra tombale sopra il Partito democratico: “In questi mesi che ci separano dal 25 settembre scorso non è cambiato nulla, sono stati inutili per il Pd. Infatti tutta la retorica sul governo in bilico o altri attacchi al centrodestra non sono serviti. Ha vinto il centrodestra”. A sinistra, insomma, continuano a non capire più la realtà. Lo scollamento tra loro e le persone è totale. Forse pensavano che i monologhi di Sanremo e i freestayle di Fedez che strappa in diretta la foto di un viceministro bastassero a far crescere i numeri nelle urne. Ma così non è stato. Anzi. La sconfitta è stata bruciante. Ma Mieli non si ferma qui, perché poi rincara la dose. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Il dato delle elezioni regionali è abbastanza chiaro – spiega Mieli – ha vinto il centrodestra. Colpisce soprattutto il risultato della Lombardia. Avevamo lasciato Fontana con il caso camici e l’emergenza Covid, tutte storie superate che il Pd si è bevuto rinunciando a comporre un proprio programma”. Poi un commento a margine: “Il dato sull’astensionismo colpisce ma c’è una destra al 50%. Si è modificato qualcosa: Forza Italia sulla sua zattera prende il largo, la Lega resiste anche se non sono più i tempi d’oro”. Poi la bordata finale alla sinistra: “Devono cambiare modo di fare opposizione”. E visto che ha definito “inutili” gli ultimi 5 mesi, chissà se ai dem saranno utili i mesi a venire, dopo questa ennesima sconfitta. (Continua a leggere dopo il video)

Forse no. Perché l’affondo arriva anche sulle tempistiche per la scelta del nuovo segretario del Pd, tema che, visto dall’esterno – ma anche dall’interno, dato il malcontento dei pochi elettori rimasti – sembra davvero assurdo. Dopo la tremenda sconfitta alle politiche, ci si aspettava un cambio di guardia immediato, anche per prepararsi alle elezioni regionali. E invece nulla. Tutto tace. Tempi biblici che poi non porteranno a nulla. “Il rinvio del congresso – graffia Mieli – è stato del tutto inutile. Sapevamo dopo il 25 settembre che la partita sarebbe stata tra Bonaccini e Schlein e che Bonaccini è il favorito. Non capisco a cosa sia servito questo rinvio”. Ecco, appunto: saranno inutili anche i mesi a venire.

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