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Diesel, in arrivo aumento delle accise. Stangata per gli italiani: “Provvedimento dannoso”

Pubblicato il 10/09/2020 15:57

Siccome questo governo è convinto di aver gestito benissimo l’emergenza Covid, adesso pensa che sia normale aumentare anche le tasse indirette. Ed è per questo che l’allarme sul fronte carburanti è già scattato. Già, perché Conte&Co stanno pensando bene di aumentare le accise sul diesel, portandolo a costare più della benzina. Il ricavato di queste tasse? La scusa è che servirà per i sussidi ecologici. A spiegare come stanno le cose è Jacopo Gilberto su Il Sole 24 Ore, il quale racconta che “da gennaio le accise che penalizzano il gasolio dovrebbero rincarare moltissimo e alla fine il diesel costerà perfino più della benzina. Il prezzo medio di un litro di gasolio è 1,28 euro, di cui appena 43,3 centesimi il costo industriale e il rimanente è fisco tra accisa (61,74 centesimi al litro) e Iva. Ma anche se il fisco italiano è il più avido del mondo, il gasolio ha un’accisa un po’ più bassa della benzina (72,84 centesimi al litro)”.

Un’abitudine alla quale gli italiani dovranno rinunciare. Protestano le associazioni dell’autotrasporto e della vendita di prodotti petroliferi, come l’Assopetroli-Assoenergia, che hanno presentato una nota con Assotir, Fai Conftrasporto, Confartigianato Trasporti, Cna Fita, Fiap, Unitai. Il disincentivo fiscale reso ancora più penalizzante “sarà una mazzata per le imprese e non darà alcun beneficio all’ambiente, visto che sono bastonati perfino i biocarburanti i quali, a rigor di logica, dovrebbero godere di una fiscalità agevolata”, scrivono in una lettera mandata al ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il quale formalmente sostiene che in questo modo si spingeranno i cittadini a non bruciare gasolio e a usare soprattutto veicoli elettrici come l’auto a batterie o il monopattino, incentivati da bonus fiscali…

In realtà, conti alla mano, il ministero sa che gli italiani continueranno a usare il diesel e che quindi lo Stato avrà un incasso fiscale stimato in oltre 17 miliardi entro il 2032. “In questo complicato momento storico che il Sistema Italia sta vivendo diventa davvero difficile comprendere la decisione del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha lanciato una consultazione pubblica su alcune proposte di legge che mirano a rimuovere progressivamente dei sussidi considerati ambientalmente dannosi. Tra queste ci sarebbe anche l’intenzione di aumentare l’accisa sul gasolio per autotrazione portandolo ad essere meno conveniente rispetto alla benzina”, attacca il segretario di Confartigianato Imprese Grosseto Mauro Ciani.

Aggiunge lucidamente Ciani: “Poiché l’idea del Ministro sembra motivata da scelte che nulla hanno a che fare con ideali ecologici, la interpretiamo semplicemente come una nuova tassazione a carico di chi ha continuato a garantire, nei mesi di emergenza sanitaria, la movimentazione di prodotti da una regione all’altra e tra il nostro Paese e l’Europa. Battere cassa su un settore che ha il 95% dei mezzi alimentati a diesel rischia di mettere definitivamente in ginocchio un comparto strategico”.

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