Il virus non è scomparso, né ha smesso di far paura. E abbassare la guardia potrebbe avere come conseguenza un autunno pesantissimo dal punto di vista di morti e contagi. Mentre l’Italia tira finalmente un sospiro di sollievo, preparandosi a vivere un’estate più libera, Fabrizio Pregliasco ha rilanciato l’allarme in vista dei prossimi mesi: “I timori di Fauci sul peggioramento della pandemia da ottobre? È condiviso da me e anche dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che proprio in questi giorni ha rilanciato l’allerta sulle nuove varianti e su una situazione che dall’autunno potrebbe essere non piacevole”.
Ai microfoni di “Rotocalco 264”, trasmissione in onda su Cusano Italia Tv, Pregliasco ha menzionato il caso del Portogallo, a oggi caratterizzato da una prevalenza delle sottovarianti Omicron 4 e 5, non ancora presenti in Italia: “Queste varianti sono veramente contagiosissime e diventeranno prevalenti in breve tempo, causando quindi un impegno sanitario che potrebbe essere notevole. Tuttavia, queste varianti sono meno pesanti in termini di effetti sulla salute, ma attenzione: il virus non si è raffreddorizzato, come sento dire. Diciamo che si è un po’ rabbonito”.
Nonostante i dati incoraggianti, Pregliasco ha però avvertito: “Ricordo che in Italia è come se ogni giorno cadesse un aereo, perché contiamo 150 morti al giorno e che le nuove varianti sfuggono alla risposta immunitaria e alla memoria di guarigione. C’è infatti un 5% di reinfezioni ogni giorno e una decrescente efficacia della vaccinazione nel tempo. È chiaro che siamo in una fase in cui bisogna convivere col virus e che si dovrà rincorrerlo. Ma probabilmente a settembre avremo vaccini bivalenti, sempre prodotti da Pfizer e Moderna. Sono vaccini in grado di proteggere dall’originale virus di Wuhan e dalla variante Omicron”.
Secondo Pregliasco “in Italia attualmente i contagi sono molto più numerosi rispetto a quelli notificati, visto che non c’è più l’obbligo del Green Pass”. Dunque, stando al virologo, proprio l’abolizione dell’obbligo di certificazione verde, invocata da tanti rappresentanti di categoria, potrebbe aver portato a una sottovalutazione del pericolo. Inevitabile a questo punto aspettarci, con il ritorno dell’auturnno, che anche sul pass il governo possa tornare sui suoi passi, riproponendo le vecchie regole tanto odiate dagli italiani.
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