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Le mascherine non servono e ci sono le prove. Eccole

Pubblicato il 01/07/2022 11:31 - Aggiornato il 03/08/2022 13:54

È diverso tempo che raccontiamo dell’inutilità delle mascherine, portando ogni volta dati aggiornati che confermano la tesi. E proprio a proposito di dati, ne sono giunti di nuovi, che confermano ancora una volta che dei bavagli possiamo (anzi, dobbiamo) farne a meno. Proprio mentre Speranza e i suoi stanno per reintrodurre l’obbligo. Ma si sa, il nostro “governo dei migliori” vive su un altro pianeta. Come spiega Flaminia Camilletti su La Verità, “la curva dei casi di coronavirus in Italia sta subendo una nuova rapida impennata. Le cause sono da addebitare alla nuova sottovariante Omicron 5, che risulta essere più contagiosa anche del morbillo: un solo positivo è infatti capace di infettare fino a 20 persone contemporaneamente. Basterebbe questo per spiegare l’impennata dei casi e invece i soliti esperti sono pronti a speculare ancora una volta sul progressivo calo delle misure restrittive negli ultimi mesi”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’11 febbraio di quest’anno, all’apice delle misure di contenimento, “in cui si dovevano raccogliere i frutti delle politiche sanitarie di prevenzione, l’Rt, cioè l’indice di trasmissibilità del virus, era 0,89, mentre il tasso di positività medio settimanale era 14,5%. In quel momento si decide di levare le mascherine all’aperto e nonostante tutti gli allarmi sostanzialmente non succede nulla. Tanto che l’11 marzo l’Rt scende a 0,83 e il tasso di positività al 10,3%. Il 15 aprile si assiste a un breve rialzo con il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, che riporta l’Rt a 1. Dato che ricomincia a scendere già la settimana seguente: il 22 aprile il rapporto indica 675 casi ogni 100.000 abitanti, l’Rt a 0,96 e il tasso di positività medio al 16%”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel frattempo in quelle settimane si decide di abolire le mascherine nei luoghi al chiuso. “Invece di assistere all’apocalisse che era stata annunciata e presagita da quasi tutti i virologi, la percentuale di contagi ogni 100.000 abitanti continua a scendere. Il 20 maggio il report settimanale riferisce di 375 casi ogni 100.000. Dimezzati nel giro di un mese, a prescindere dalle mascherine. L’Rt scende a 0,89. Il 10 giugno crolla a 0,75, per poi tornare a salire a fine giugno, superando di nuovo la soglia di rischio e portandosi a 1,07 mentre il tasso di positività medio si attesta al 25%. L’andamento dei contagi quindi sembra essere completamente slegato dall’uso o meno delle mascherine nei luoghi al chiuso, per non parlare dei luoghi all’aperto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il grafico de La Verità

Mascherine o non mascherine, Omicron 5 circolerà lo stesso e salvo che non incontri soggetti fragili o anziani, potrebbe quasi essere un bene infettarsi in questa fase. Lo ha detto anche Andrea Crisanti in un’intervista a La Stampa: “Stiamo facendo una specie di richiamo aggiornato generale, questo ci darà un vantaggio ammortizzando sulle ondate invernali, sempre che non arrivi una variante inedita. Non è negativo che ora si contagi chi è in buone condizioni. Ci sono studi che dimostrano come la combina-zione di vaccinazione e guarigione sia la protezione migliore”.

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