Quello che arriverà rischia di essere un inverno del quale ci ricorderemo a lungo. L’emergenza gas, figlia delle sanzioni imposte dall’Europa alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, sta infatti assumendo connotati sempre più allarmanti, con la Commissione Europea che, dopo aver predicato la calma, si appresta a presentare nei prossimi giorni un piano per affrontare l’eventuale riduzione o taglio delle forniture di gas da Mosca.
Una “reazione coordinata” come anticipato dalla stessa Commissione, basata su una “cooperazione transfrontaliera” per definire criteri ottimali “in modo da ridurre gli effetti a cascata attraverso le frontiere e il mercato interno dell’Ue”. Il Corriere della Sera ha anticipato la bozza dello schema che Bruxelles proporrà ai Paesi membri, all’interno della quale si invita a un “risparmio coordinato della domanda che potrebbe limitare l’impatto negativo sul Pil”.
Insomma, le belle parole dell’Unione Europea, che continua a mostrarsi serafica e invitare tutti a non lasciarsi andare agli allarmismi ingiustificati, si traducono all’atto pratico in limitazione che andranno adottate dai vari Paesi. Segno che l’emergenza, in realtà, c’è e che i tanti proclami di indipendenza da Mosca sono rimasti tali. La nuova fase dei “razionamenti energetici” dovrebbe avere inizio a partire dal 20 luglio, giorno in cui la Comunicazione Ue sarà presentata, e dovrebbe basarsi su “una riduzione della domanda di gas coordinata di fronte all’alto rischio di un deterioramento significativo della situazione dell’approvvigionamento”.
La Commissione “propone l’obbligo per gli edifici pubblici di limitare il riscaldamento a 19° e il raffreddamento a 25°, l0introduzione di aste o gare per incentivare la riduzione dei consumi da parte dei grandi consumatori (per lo più industrie). Le aziende che possono ridurre la domanda e lo decidessero volontariamente otterrebbero una compensazione”. Durante l’inverno potrebbe essere dunque imposto a “edifici pubblici, uffici, edifici commerciali (in particolare grandi edifici)” di mantenere una temperatura di massimo 19 gradi. Al momento, l’unica strategia di Bruxelles è questa.
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