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Intercettato jet russo, tensione alle stelle. Putin arruola altri 400 mila uomini

Pubblicato il 15/03/2023 12:19

Tensione ancora alle stelle in Ucraina, dove le forze militari russe hanno conquistato un’altra località nei pressi di Bakhmut, quella di Zaliznyanskoye. La notizia è stata data da Yevgeny Prigozhin, capo della milizia privata Wagner, citato dall’agenzia Ria Novosti. Ma è soprattutto al cielo che si guarda con apprensione crescente, visti gli sviluppi delle ultime ore. Dieci jet militari di Mosca hanno portato a termine nuove esercitazioni nel cielo sopra Kaliningrad, per simulare l’intercettazione e la distruzione di obiettivi nemici convenzionali. Inoltre alcuni velivoli hanno raggiunto il limite dei confini americani e del Nord Europa, come riportato dal Corriere della Sera: in particolare, alcuni aerei inglesi hanno intercettato un caccia russo in volo sopra l’Estonia. Anche la Nato ha iniziato a tener d’occhio le manovre di Putin, che si sono intensificate nel corso delle ultime settimane. Secondo gli 007 britannici, entro aprile il Cremlino potrebbe “arruolare altri 400 mila uomini” per dare una svolta definitiva alla guerra. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’Ucraina ha accusato direttamente Mosca per quanto accaduto nel Mar Nero: “L’incidente con il drone americano MQ-9 Reaper causato dalla Russia nel Mar Nero è un segnale del fatto che Vladimir Putin è pronto ad espandere la zona di conflitto e coinvolgere altre parti”. A scriverlo è stato, tramite Twitter, il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov. (Continua a leggere dopo la foto)

Mentre le tensioni continuano a crescere a livello internazionale, alcune unità ucraine sono impegnate nel tentativo di ritarata da Bakhmut. Lo ha affermato il consigliere del capo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, Jan Gagin, al canale televisivo Rossiya 24, come riporta Ria Novosti. (Continua a leggere dopo la foto)

“Periodicamente, alcune unità sparse dell’esercito ucraino cercano di ritirarsi da Bakhmut – ha spiegato Gagin – Poiché le strade sono controllate, cercano di ritirarsi per strade di campagna o campi, attraverso aree boschive”. I mezzi non sempre riescono a passare attraverso il fango causato dal disgelo, costringendo l’esercito a un faticoso spostamento a piedi che lo espone agli attacchi russi.

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