Non sono soltanto gli umori e le dichiarazioni di Kim Jong-un a spaventare il mondo. Anche la sorella del leader nordcoreano Kim Yo-jong ha dato il suo contributo, infatti, ad alzare il tiro, facendo schizzare verso l’alto l’asticella della tensione con gli Stati Uniti. Yo-jong ha detto chiaro e tondo che “un incidente sconvolgente è inevitabile” qualora gli aerei-spia americani dovessero continuare a volare a est della penisola coreana. Parole che, ovviamente, hanno avuto un grandissimo eco mediatico. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nelle scorse ore Pyongyang ha inviato i suoi jet intercettori allo scopo di sgomberare lo spazio aereo, che la Corea del Nord considera sua zona economica esclusiva. Si tratta di una fascia profonda 200 miglia nautiche (370 chilometri) fuori dalle coste della Nord Corea dove sarebbero stati avvistati apparecchi americani secondo il governo. (Continua a leggere dopo la foto)
La difesa aerea nordcoreana ha contato “otto intrusioni americane”. In base alla legge marittima internazionale, le acque territoriali della Nord Corea si estendono solo per 12 miglia nautiche (22 km). Il Pentagono, di fronte alla minaccia, ha tentato di placare gli animi spiegando che gli Stati Uniti “come sempre sono impegnati a volare e navigare responsabilmente e in sicurezza ovunque sia consentito dalla legge internazionale”. Ma la tensione resta alta. (Continua a leggere dopo la foto)
Non è la prima volta che tra i due Paesi si verifica un simile incidente. Nel1969, i nordcoreani abbatterono un aereo da ricognizione della US Navy che volava sul Mar del Giappone per controllare le comunicazioni. In quell’occasione furono uccisi 31 militari americani a bordo del Lockheed L-1049 Super Constellation, ma gli Usa scelsero di non reagire con la forza.