x

x

Vai al contenuto

“Covid, le indagini devono continuare”: la storica decisione del tribunale: cosa succederà ora

Pubblicato il 14/02/2023 09:50

L’inchiesta sulla gestione della pandemia in Molise andrà avanti. Questa la decisione presa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Campobasso Roberta D’Onofrio, che ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura. Una notizia che è stata accolta con grande soddisfazione dal Comitato dei famigliari delle vittime del Covid, che da mesi e mesi si battono affinché sia fatta chiarezza su quanto realmente accaduto in quei mesi concitati, quando la pandemia era appena esplosa, e sulle responsabilità di chi ha adottato le misure per contrastare il virus. La presidente dell’associazione, Nadia Perrella, ha commentato così la sentenza sulle pagine della testata Il Giornale del Molise: “Il giudice, dopo aver preso atto degli stralci che la procura ha fatto a seguito delle opposizioni avanzate dal Comitato, aprendo altri procedimenti ancora in corso, ha disposto il proseguio delle indagini”. (Continua a leggere dopo la foto)

Quello che gli investigatori dovranno accertare nei prossimi mesi, come spiegato da Perrella, sono “le responsabilità derivanti dalla malagestione dell’emergenza pandemica, concedendo altri tre mesi alla procura per ascoltare tutti i medici citati dal Comitato, rimasti ancora oggi inascoltati”. (Continua a leggere dopo la foto)

indagini covid tribunale campobasso

Oltre agli esponenti del Comitato, anche gli avvocati Vincenzo Iacovino e Andrea Ruggiero, che seguono la vicenda per conto dei parenti delle vittime, si sono detti soddisfatti per la decisione del Tribunale del Molise. L’inchiesta vede coinvolti tra gli altri il direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, l’ex direttore dell’azienda sanitaria Virginia Scafarto e l’ex commissario alla Sanità molisana Angelo Giustini. (Continua a leggere dopo la foto)

Per quanto accaduto tra il 2019 e il 2021, i reati contestati sono quelli di epidemia colposa, omicidio colposo, omissione di atti d’ufficio. I parenti delle vittime si dicono ottimisti e sperano che la verità, alla fine, possa davvero venire a galla.

Ti potrebbe interessare anche: “Licenziata per aver espresso le mie opinioni”. Covid e lockdown, l’ennesima storia di libertà violata