Sono ancora tutti da chiarire i dettagli, ma la vicenda inquieta non poco se pensiamo all’enorme problema, per quanto taciuto, della sparizione di minori, che conosce numeri preoccupanti. È accaduto a Imperia, nel quartiere Oneglia, dove due giovani genitori si trovavano con il loro piccolo di appena un anno per strada, allorché sono stati avvicinati da una giovane donna che ha iniziato ad urlare: “Dammi la bambina, dammi la bambina”, avendo confuso il bimbo per una femminuccia. Prontamente rifugiatasi all’interno di una farmacia di Largo Sabatini, la coppia si è barricata dentro e ha chiamato i carabinieri. Frattanto, anche la ragazza era entrata nella farmacia, dopo aver seguito la coppia. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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La dinamica dei fatti
Le grida della mamma avrebbero impedito di portare a termine quello che in un primo momento è stato raccontato come un fallito tentativo di rapimento. In un primo momento, dicevamo, perché è lo stesso procuratore capo di Imperia, Alberto Lari, a riferire che non sarebbe stato messo in atto “alcun concreto tentativo di rapimento”, ma il gesto sarebbe da ricondurre all’azione di una persona instabile. Aggiungendo, poi, che i genitori sono stati molestati ma non aggrediti, tanto che “non hanno voluto neppure presentare denuncia formale”. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei carabinieri del nucleo Radiomobile. La ragazza, italiana, che si muoveva in abiti da runner, è stata immobilizzata dai militari in attesa dell’arrivo dei mezzi di soccorso, Croce Rossa e 118. Una volta sul posto i soccorritori hanno riportato la giovane alla calma, trasportandola poi al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia. Danni anche per la farmacia. Ancora molte ombre, dunque, sulla intera vicenda, che tuttavia non potranno cancellare il grandissimo spavento vissuto questo pomeriggio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un tentativo di sequestro anomalo
Da fonti della Procura, come si evince dalla lettura di Imperiapost, emerge che la ragazza in passato avesse avuto problemi di depressione e fosse stata sottoposta, più volte, al Trattamento Sanitario Obbligatorio. Non è chiaro se oggi fosse fuori di sé, oppure sotto effetto di stupefacenti, e neppure se conoscesse la famiglia. Sta di fatto che dopo essere stata portata al Comando Provinciale, è stata sottoposta ad un consulto psichiatrico. Ci pare il minimo.
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