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“Gli attenti ucraini? Un favore a Putin. Ecco cosa succederà ora”. La profezia di Orsini (VIDEO)

Pubblicato il 12/10/2022 11:30 - Aggiornato il 14/10/2022 23:08

Durante l’ultima puntata di “Cartabianca” è stata ancora una volta la guerra tra Russia e Ucraina a tenere banco, un conflitto che si è intensificato nel corso delle ultime ore e intorno al quale le tensioni restano altissimi. Tra gli ospiti presenti nello studio del programma di Rai Tre, condotto da Bianca Berlinguera, anche il docente di Sociologia del terrorismo internazionale Alessandro Orsini, che ancora una volta ha espresso la propria opinione senza troppi giri di parole. Orsini ha parlato degli ultimi giorni di guerra e delle conseguenze degli attacchi di Kiev contro le forze del Cremlino. “Gli attentati che sono stati condotti contro la Russia paradossalmente stanno facendo un favore a Putin – ha detto il professore alla Berlinguer – Ogni attentato, infatti, dà a Putin la possibilità di spingere il suo popolo contro l’Occidente. E gli dà anche la scusa di parlare di arma atomica. I bombardamenti russi sono un vero e proprio crimine nei confronti della popolazione civile ucraina. Purtroppo si sono poste le condizioni di base per il lancio dell’arma nucleare tattica”. (Continua dopo la foto)

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Poi Orsini ha passato in rassegna l’atteggiamento di Biden e Putin. “Il rapporto tra i due leader, in fondo, è di inimicizia ma anche di amicizia. Se Biden dovesse fare un’altra guerra non vorrebbe l’ostacolo della Russia. Ma non ci dimentichiamo che Biden col nucleare rischia il posto. Con uno scontro nucleare, gli europei insorgerebbero contro i loro governi. Insomma chiederebbero contro di tutto quello che sta succedendo”.

Infine, un’analisi delle reali possibilità di un conflitto nucleare: “La prima condizione di base è militare, con il trasferimento delle testate nucleari tattiche al confine dell’Ucraina e pare che il trasloco sia stato effettuato. La seconda condizione è giuridica: Putin deve creare un quadro per giustificare l’uso dell’arma nucleare. La dottrina russa prevede che l’arma possa essere utilizzata per difendere il territorio nazionale, con il referendum farsesco la Russia ha annesso 4 regioni ucraine e ha creato un quadro normativo per giustificare un’offensiva nucleare. La terza condizione è di psicologia di massa, Putin deve creare un consenso emozionale attorno all’uso dell’arma nucleare”.

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