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“Effetti psicologici duri”. La prof Gismondo e la crociata contro Speranza e il governo

Pubblicato il 23/05/2022 08:29

Nella totale follia italiana della gestione pandemica lasciata in mano agli Speranza qualsiasi, succede che mentre in Europa da mesi tutti si sono dimenticati delle mascherine, il nostro ministro della Salute continua il suo accanimento nei confronti dei ragazzi e degli studenti, tra i più colpiti dalle scellerate e antiscientifiche decisioni dei governi Covid, Conte prima e Draghi poi. Il minimo comune multiplo è sempre lui: Roberto Speranza, il quale ha smesso persino di ascoltare gli esperti che continuano a urlargli nelle orecchie la pericolosità di queste azioni. Tra questi, la professoressa Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, la quale è sempre stata in prima linea nella lotta alla pandemia e alle decisioni sconsiderate dei governi. Sulle mascherine ora attacca: “Penso che le mascherine in questo periodo dell’anno siano più negative psicologicamente e socialmente che positive. C’è un’incoerenza di fondo in una direttiva che non prevede di portarle in ogni ambiente. I ragazzi devono indossarle a scuola ma possono toglierle quando vanno in luoghi di gioco o nelle palestre. Capisce che non ha senso”, dice in un’intervista rilasciata a Libero. (Continua a leggere dopo la foto)

Maria Rita Gismondo spiega perché le mascherine possono persino essere dannose per i ragazzi: “Pensiamo al caldo di questi giorni. A certe classi del sud con 40 gradi di temperatura. Se noi respiriamo dentro microambienti umidi dove facilmente si concentrano batteri e virus rischiamo delle infezioni e ne risente la pelle del viso. Aumentano i rischi di reazioni cutanee e i ragazzi con acne possono andare incontro a recrudescenze infettive. Ma le sembra possibile che il parrucchiere indossi la mascherina e il cliente invece no? Che in discoteca siano facoltative e al teatro o al cinema imposte? Senza entrare nel fondamento scientifico di questa misura che è stato provato solo in alcuni momenti della pandemia, faccio un appello al governo per una maggior coerenza. O dappertutto o da nessuna parte”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Abbiamo dati poco attendibili e i parametri vengono valutati in modo diverso – continua Gismondo -. La mascherina evita il contatto con il virus ma indebolisce il sistema immunitario dei bambini rendendolo più suscettibile alle infezioni. In un momento in cui il virus sta circolando così tanto munirsi di mascherina a momenti alterni e a seconda dei luoghi è un’inutilità. Non ci sono lavori scientifici che provino l’utilità della mascherina nei bimbi. Quando è stato chiesto quali motivazioni e studi supportino l’obbligo di mascherina a scuola il direttore generale del ministero della salute, Giovanni Rezza, ha risposto che questa amministrazione non ha nessuno di questi documenti. Siamo al punto che il ministro Speranza viene smentito dal suo direttore generale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Gismondo: “Persino nei lockdown le mascherine non hanno impedito le ondate di ripresa. Anche un esperto del comitato tecnico scientifico come Donato Greco ha espresso le sue perplessità al riguardo. Il peccato originale di questa pandemia è la mancanza di coerenza. Sono due anni e mezzo che la gente non capisce. Ed è colpa della politica che ha adottato una comunicazione deleteria, poco trasparente, persino terroristica e non ha mai mirato al coinvolgimento delle persone. Ma la gente non è stupida, a forza di dire parziali verità, nessuno crede più a niente”. Infine la bordata alla quarta dose: “Le persone sane che si vaccinano oggi inoculano un vaccino vecchio rispetto al quale le monovarianti hanno meno sensibilità del virus iniziale”.

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