Non c’è davvero pace in queste settimane per i Ferragnez. Prima travolti dalla polemiche per i tanti episodi discussi andati in scena durante il Festival di Sanremo, di fatto monopolizzato dalla presenza della coppia più famosa dell’etere italiano, poi finiti nel mirino degli utenti per le uscite decisamente fuori luogo di Fedez nei confronti di Mario Giordano. Non bastasse, ecco un nuovo spunto di discussione fornito da Selvaggia Lucarelli, che attraverso le pagine del Fatto Quotidiano ha svelato una vicenda decisamente pruriginosa che ha a che fare con la beneficienza natalizia, non troppo trasparente secondo la giornalista. Nello specifico, nel mirino sono finiti i pandori targati Chiara Ferragni e prodotti dalla Balocco, che avevano un fine benefico annunciato dalla stessa influencer: “Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato a un progetto benefico a favore di un ospedale, sosteniamo insieme un progetto di ricerca!”. Acquistare un pandoro, quindi, contribuiva a una nobile causa. Ma secondo Lucarelli qualcosa non è andato esattamente come doveva. (Continua a leggere dopo la foto)
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Lucarelli ha spiegato di aver telefonato direttamente alla Balocco, scoprendo che in realtà la vendita dei dolci non era direttamente proporzionale alla cifra finale della donazione. Secondo la giornalista, Chiara Ferragni era stata pagata come testimonial e Balocco, alla fine, aveva solo donato una cifra stabilita autonomamente per l’acquisto di un macchinario per l’ospedale. Un copione che non sarebbe nuovo. (Continua a leggere dopo la foto)
Stando a quanto sostenuto da Selvaggia Lucarelli, infatti, ci sarebbero dubbi anche sulle uova di Pasqua targate Fedez e prodotte dall’azienda cremonese Walcor, già apparse negli scaffali dei supermercati e accompagnate dalla scritta “Sosteniamo Tog”. La giornalista ha spiegato: “Vi ricordate la storia del pandoro Ferragni promosso per fare beneficenza, salvo poi scoprire che in realtà la Ferragni era pagata come testimonial e la cifra da devolvere non dipendeva da quanti pandori si vendevano, ma fissa? L’operazione ‘iniziativa commerciale, mescolata a un po’ di beneficenza comunicata in modo opaco’ continua”. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo Lucarelli, “sono sbarcati nei supermercati le uova by Fedez, prodotte dall’azienda cremonese Walcor. Andando sul sito di Walcor c’è poco e nulla. Sulle uova c’è scritto sosteniamo Tog (Togheter to Go), che è la fondazione benefica di Carlo De Benedetti specializzata nella riabilitazione dei bambini affetti da malattie neurologiche. Ma come la sosteniamo comprando uova? Che significa? Mi sembra incredibile che ancora una volta non si spieghi al consumatore che collegamento ci sia tra l’acquisto dell’uovo, il testimonial, l’azienda che produce l’uovo e la beneficenza”.
Lucarelli ha quindi spiegato di aver telefonato a Walcor e di aver scoperto che “Fedez ha percepito compenso per cessione della licenza. Anche in questo caso comprando l’uovo non si contribuisce alla beneficenza. Fedez oltre al suo compenso per la licenza ha preteso un contratto che obbliga Walcor a versare una cifra non quantificata alla sua fondazione benefica. Direte, ma non era sosteniamo Tog? Fedez, poi, tramite la sua fondazione benefica dona a Tog. Che uno dice: e perché Walcor, che ci mette i soldi, non può donare direttamente a Tog, anziché passare attraverso la fondazione Fedez? Bella domanda. Rimane il fatto che è, a tutti gli effetti un’operazione commerciale con una spruzzatina di beneficenza: Fedez guadagna dalla vendita della licenza, Walcor vende più uova e più guadagna. La beneficenza è una cifra versata da Walcor di cui non conosciamo neppure l’entità”.
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