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Ecatombe di atleti, mai così tanti malori e decessi. L’elenco dei casi più eclatanti

Pubblicato il 05/04/2022 19:22 - Aggiornato il 07/12/2022 17:58

L’Ema ha aggiornato il bugiardino del vaccino Spikevax di Moderna aggiungendo un nuovo effetto collaterale: la sindrome da perdita capillare. Gli esperti dell’Agenzia europea del farmaco, dopo l’ultima riunione del comitato di farmacovigilanza (Prac), hanno raccomandato alla casa farmaceutica di indicare la CLS come controindicazione nel foglietto illustrativo. Vediamo di cosa si tratta.
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La nuova sindrome post vaccino

Come abbiamo detto, qualche settimana fa l’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha raccomandato di aggiungere alcune informazioni sulla scheda del vaccino anti-Covid prodotto da Moderna. In alcuni casi si sarebbe verificata la sindrome da perdita capillare (Cls). «Una condizione estremamente rara e grave che provoca fuoriuscita di liquidi dai piccoli vasi sanguigni, i capillari causando rapidamente gonfiore di braccia e gambe, improvviso aumento di peso, sensazione di svenimento, ispessimento del sangue, bassi livelli ematici di albumina e bassa pressione sanguigna. La sindrome è spesso correlata a infezioni virali, certi tumori del sangue, malattie infiammatorie e alcuni trattamenti farmacologici». Insomma, non proprio quisquilie.
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L’ecatombe nel mondo dello sport

Nel frattempo, come abbiamo già esposto nelle scorse settimane, lo sport si sta ammalando, di cosa non è dato saperlo, ma certo è che qualche domanda sorge spontanea alla luce delle ultime ricerche e delle ultime rivelazioni in ambito scientifico. Abbiamo descritto la clamorosa vicenda del Miami Open di tennis, dove ci sono stati la bellezza di 15 abbandoni per malori di giocatori dichiaratamente vaccinati. Ma non è solo il tennis a soffrire di questo genere di episodi. Sempre per quanto riguarda il tennismo, la testimonianza di Jeremy Chardy, già numero 108 del mondo, risulta essere particolarmente toccante. Parlando del suo dramma a Le Figaro, il 35enne dichiara: «Mi pento di aver fatto il vaccino. Da quando ho avuto il vaccino, nel periodo tra le Olimpiadi e gli US Open, ho dei problemi e sto lottando. Improvvisamente non posso allenarmi, non posso giocare. Ora sono andato da due medici, ho fatto degli esami per sapere cosa ho e la cosa più importante è prendermi cura di me stesso».
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Anche il ciclismo se la passa male

Non va meglio nel ciclismo, dove una serie di variegate patologie, dalle tracheobronchiti a bronchiti influenzali fino ad alcune infezioni delle alte vie respiratorie particolarmente ostiche, hanno costretto al ritiro un numero enorme di atleti. Come alla 106^ edizione del Giro delle Fiandre, che registra una vera e propria strage di iscritti, dal campione del mondo Julian Alaphilippe a Wout Van Aert, l’uomo da battere in questa tornata competitiva. Per non parlare della Parigi-Nizza con la bellezza di 95 abbandoni su 154 partenti. Un altro esempio è quello di Greg Luyssen, ciclista belga, che iol 16 luglio del 2021 chiude la carriera a 22 anni dopo problemi cardiaci a causa del vaccino Covid-19.
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Nemmeno gli sport invernali si salvano

Come riportato da Cultura Identità, altri esempi possono essere quelli di Daniel Aakervik, del campione Juniores di sci di fondo e biathlon, che, purtroppo per lui, ha dovuto improvvisamente fermare la preparazione atletica a causa di una miocardite. Oppure quello di un altro sportivo norvegese, colpito anche lui da miocardite dopo il vaccino covid. Si tratta del mezzofondista Filip Ingebrigtsen, fratello maggiore del più noto campione olimpico a Tokyo 2020 dei 1.500 metri piani Jakob Ingebrigtsen. Per lui anche solo giocare con la piccola figlia è diventato difficile: «Non è una malattia curabile, è il fisico che non risponde», riferisce il padre e allenatore Gjert.
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I problemi cardiaci nel mondo del calcio

Ovviamente il possibile collegamento con gli effetti avversi non si limita a sport precisi. Anche il nostro sport nazionale, il calcio, non è esente. Il 18 agosto del 2021 Jente van Genechten, calciatore belga di 25 anni, subisce un arresto cardiaco in campo. E’ andata addirittura peggio a Frederic Lartillot, calciatore francese fulminato da un attacco di cuore dopo una partita amichevole. E a Benjamin Taft, trentatreenne tedesco, deceduto il 5 ottobre del 2020, sempre a causa di un infarto nel post partita. Per non parlare del diciottenne Rune Coghe, ugualmente infartuato, ma fortunatamente preso per il capelli grazie al pronto soccorso dei compagni. Il 21 settembre del 2021 Helen Edwards, guardalinee, durante le qualificazioni ai Mondiali esce dal campo in barella per problemi cardiaci. Il 13 settembre del 2021 Dimitri Lienard, 33 anni e centrocampista dello Strasburgo, crolla durante la partita. Il famosissimo campione calciatore argentino del Barcellona, Sergio Aguero, caduto sul campo lo scorso 31 ottobre. Emil Palsson, 28 anni, crolla anche lui durante una partita in Norvegia. Il 26 aprile del 2021 il giocatore argentino Luis Ojeda muore improvvisamente.
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Le testimonianze si sprecano

Ma si potrebbe andare avanti all’infinito, raccogliendo testimonianze in tutti gli altri sport professionistici. Cienna Knowles, campionessa ippica di 19 anni viene ricoverata il 26 ottobre del 2021 per coaguli di sangue dopo il vaccino Pfizer. Una situazione analoga a quella della nostra Camilla Canepa, che solo diciottenne muore a causa dei coaguli di sangue dopo una somministrazione di Pfizer. Il 24 agosto del 2021 Francesca Marcon, 38enne pallavolista professionista, espone il suo dolore per aver contratto una pericardite da vaccino. “Dal 3 agosto è iniziato il mio calvario, ho fatto la seconda dose del vaccino Pfizer e sono cominciati i problemi”, dice l’atleta.
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Aumentati esponenzialmente gli infarti

Una testimonianza interessante arriva qualche giorno fa da Carlo Cernetti, 54 anni, direttore delle unità di Cardiologia di Treviso e Castelfranco: «Tra febbraio e marzo i ricoveri per infarto e scompenso cardiaco sono aumentati del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». Il professore ha poi aggiunto che: «La recrudescenza di eventi di questo tipo segue una certa stagionalità. Ma quella attuale sembra essere davvero molto forte e violenta». Colpa del Covid, ovviamente. Sicuramente non c’entrano le somministrazioni di massa e lo stress derivato dal vivere sotto una lunga serie di privazioni, ricatti e boicottaggi lavorativi da parte del Governo.
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Tornando al discorso vaccini, tra i conclamati effetti avversi troviamo diversi tipi di patologie, probabilmente associabili a molte delle casistiche sopraelencate, dai maggiori rischi per il cuore (miocraditi e pericarditi), alla recente ammissione di Pfizer sulla “diminuzione transitoria dei linfociti” subito dopo l’iniezione del suo siero. «Con i prossimi andrà meglio» dichiara sornione il Ceo di Pfizer, Albert Bourla. Intanto milioni di persone continuano ad essere costrette a giocare alla roulette russa, sperando che il prossimo “shot” «vada meglio».

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