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Nel bel mezzo della crisi coronavirus, l’Europa mette in agenda l’accordo sul Mes

Pubblicato il 10/03/2020 11:12

Un periodo difficile, uno dei più complicati della storia della Repubblica italiana alle prese con una crisi senza precedenti. Sanitaria, economica. Con il viceministro dell’Economia Antonio Misiani al lavoro per un’ampia moratoria sui mutui di famiglie, imprese e partite Iva. E con l’Europa che, nel frattempo, mentre gli occhi di tutti sono concentrati altrove, riporta al centro del dibattito l’ormai discusso e criticatissimo rinnovo del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità del quale tanto si è parlato negli scorsi mesi e che sembrava finito almeno momentaneamente nel dimenticatoio. Niente di più sbagliato.

Nel bel mezzo della crisi coronavirus, l'Europa mette in agenda l'accordo sul Mes

I ministri dell’Economia della zona Euro, il cosiddetto Eurogruppo, ha infatti inserito nel programma della riunione fissata per lunedì 16 marzo “l’approvazione politica del trattato”. In un momento così delicato, dunque, l’Italia si trova a fare i conti con la riforma di un organismo che, secondo gli allarmi lanciati da alcuni economisti, potrebbe tornare indietro come un boomerang come il nostro Paese in caso di difficoltà e di necessità di ricorso agli aiuti di Bruxelles. Una notizia che aveva iniziato a circolare da giorni e che ha trovato la confermato con la pubblicazione dell’ordine del giorno ufficiale.

Nel bel mezzo della crisi coronavirus, l'Europa mette in agenda l'accordo sul Mes

L’Eurogruppo sarà dunque chiamato a esprimersi all’unanimità sull’approvazione del trattato o su un eventuale rinvio. Niente di scontato, dunque, ma l’aver inserito il punto all’ordine del giorno è già di per sé segnale di un certo ottimismo riguardo un orientamento comune raggiunto o in fase di formazione. Il presidente Mario Centeno lo aveva d’altronde anticipato, parlando di soluzione vicina, mentre il premier italiano Giuseppe Conte minimizzava, sostenendo che non ci fosse nulla di concreto. Finendo smentito, nel giro di poche ore, dalle notizie che volevano invece il Mes tornato di contro a occupare l’agenda politica dei Paesi europei.

Nel bel mezzo della crisi coronavirus, l'Europa mette in agenda l'accordo sul Mes

Nel mirino degli analisti un punto in particolare della riforma del Mes: l’introduzione delle clausole di azione collettiva, le cosiddette Cacs, faciliterebbe la ristrutturazione del debito pubblico in caso di default. Dovesse toccare all’Italia, le conseguenze per il nostro Paese, storicamente popolato di risparmiatori, potrebbero essere imprevedibili. Conte aveva anche parlato di affiancare le modifiche ad altri due pilastri, lo strumento di bilancio comune (il Bicc) e il completamento dell’unione bancaria. Passaggi dei quali, al momento, non c’è traccia. Gli animi si sono accesi anche un altro punto: i gruppi di Montecitorio si sono mostrati concordi con la proposta di Roberto Fico per ridurre i deputati presenti al momento del voto. Ragioni sanitarie, ovviamente. Con il rischio però che anche sul Mes, nei prossimi giorni, si proceda a ranghi ridotti rendendo più facile l’approvazione.

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