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“Cultura autoritaria”. La magistrata “rossa” all’attacco in diretta. Cosa ha detto (VIDEO)

Pubblicato il 18/01/2024 19:39 - Aggiornato il 20/01/2024 10:36

E’ scontro durissimo fra una parte della magistratura e il governo Meloni. In particolare, a finire nel mirino è il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che aveva usato toni molti severi nei confronti dei magistrati. A rispondergli in diretta, durante una puntata di Otto e Mezzo, è stata Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica. L’ala più schierata a sinistra fra le toghe. “Bisognerebbe chiederlo a lui perché ha questi toni nei confronti dei magistrati”, ha detto su precisa domanda della conduttrice. “La nostra posizione non è questione di resistenza. Credo che i magistrati abbiano il dovere di indicare quali sarebbero le ricadute in termini di amministrazione della Giustizia di determinate riforme”. In particolare, la Albano si è schierata contro l’idea di abrogare l’abuso di ufficio. “Passa come una proposta garantista, in realtà è pienamente parte della cultura liberale del diritto”. (continua dopo il video)

Lilli Gruber è intervenuta a gamba tesa, chiedendo al magistrato se pensa che “il governo in quanche modo vi voglia imbrigliare. Vi vuole intimidire?”. La risposta non si è fatta attendere. “Vorrei evidenziare un po’ di schizofrenia. Perché se da un lato ci si fa latori della politica liberale, dall’altro si introducono nuove fattispecie di reato. Come il reato rave, il reato di accattonaggio, quello per i blocchi stradali”. Ma l’attacco più diretto la Albano lo ha riservato direttamente a Nordio. Accusato di aver sempre parlato di diritto penale minimo, ma di essersi reso “colpevole” di intimidazione della magistratura. E di avere attaccato personalmente il magistrato che aveva adottato provvedimenti giurisdizionali sgraditi al governo. (continua dopo la foto)

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“Sta pensando alla collega Apostolico?”, ha domandato maliziosa la Gruber. “Ma anche la telefonata di un ministro per il gioiellere condannato”, è stata la risposta, riferita a Salvini, “vagheggiando la riforma della giustizia”. Incalzata dalla conduttrice, che le chiedeva se ci si trovi di fronte a una giustizia classista che se la prende con i poveracci, la Albano ha alzato ulteriormente i toni. Definendo quella proposta da Nordio “una cultura securitaria”. Secondo la presidente di Magistratura democratica, infatti, i nuovi reati proposti vanno in una direzione autoritaria. E anche il divieto di pubblicazione delle motivazioni delle ordinanze cautelari non andrebbero a tutela dell’indagato. Toni al vetriolo, dunque, e una visione della giustizia agli antipodi. E l’impressione è che lo scontro sia soltanto all’inizio.

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