Non solo la Germania. Gli agricoltori sono ormai sul piede di guerra in mezza Europa. Protestano contro queste politiche “green” che sono tutto fuorché “verdi”, e anzi vanno ad ammazzare l’agricoltura. Come fa il piddino Bonaccini in Emilia Romagna, dove paga coloro che rinunciano per 20 anni a coltivare in nome delle presunte emissioni di Co2. Una follia. E se in Germania si sono fatti sentire nel modo più veemente, in Francia non sono stati da meno. E se si aspettavano cenni anche dall’Italia, sempre in ritardo, finalmente eccoci anche noi. In Italia, infatti, viene pesantemente contestata l’ultima Legge di Bilancio che, per le dichiarazioni del 2025, reintroduce l’IRPEF e impone ai lavoratori del settore al di sotto dei 40 anni di età di versare i contributi previdenziali. Non solo. (Continua a leggere dopo il video)
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#FRANCIA
— Fely 💤🇮🇹 (@Felyorfelix) January 16, 2024
Anche gli agricoltori francesi, come i loro omologhi tedeschi, sono stufi di politiche globaliste in nome del contenimento del fantomatico cambiamento climatico
Oggi dall’Occitania a Tolosa hanno scaricato più di un centinaio di rimorchi di letame e rifiuti vari pic.twitter.com/xzx1TdeI2d
Come spiega ByoBlu, che segua da vicino le istanze, non è infatti stata prorogata l’esenzione IRPEF, che era stata introdotta nel 2016 per i redditi dominicali e agrari, cioè quelli relativi ai proprietari dei terreni e a chi svolge l’attività agricola. “Si tornerebbe quindi alle vecchie norme, con l’imposta a carico dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, che dovranno dichiarare i redditi in base alle risultanze catastali, con una rivalutazione dell’80% per il reddito dominicale e del 70% per il reddito agrario. Saltano anche le agevolazioni per gli agricoltori con età inferiore a 40 anni, che prevedevano un esonero contributivo del 100% per un periodo massimo di due anni”. La Confederazione Italiana Agricoltori denuncia: “Il mancato rinnovo dell’esonero dell’IRPEF è una mazzata che costerà da 400 a 10.000 euro alle nostre imprese agricole”. (Continua a leggere dopo il video)
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— Gabriella De Marco (@ganga2410) January 16, 2024
Gli agricoltori francesi reagiscono in solidarietà ai loro compatrioti tedeschi.
I globalisti sono nel panico. Klaus Schwab è diventato molto silenzioso.
Gli edifici governativi vengono ricoperti di letame.
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E se in Puglia, del rosso Emiliano, a Cerignola, alcuni proprietari avrebbero ricevuto una comunicazione dalla quale emergerebbe che la Regione avrebbe autorizzato in quell’area la costruzione di un impianto eolico, in Emilia Romagna il rosso Bonaccini addirittura paga per non coltivare. Alla luce di quanto sta accadendo nel settore agricolo, anche in Italia si organizzano mobilitazioni. La prima è prevista per il prossimo 22 gennaio. Centinaia di gruppi di agricoltori, da Nord a Sud – fanno sapere gli organizzatori del comitato C.R.A – si faranno sentire in diverse città con i loro trattori. Non sono da meno gli agricoltori francesi che sui Campi Elisi e davanti all’Eliseo hanno scaricato diversi quintali di sterco di vacca. La protesta è contro la troppa burocrazia e la lentezza con cui vengono esborsati i fondi comunitari. Gli agricoltori francesi hanno espresso la loro frustrazione anche per la fine dell’esenzione fiscale sull’acquisto del gasolio e chiedono una riduzione degli oneri, come quelli legati ai canoni idrici. Proteste anche in Olanda e Belgio.
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