Davanti alle telecamere e sui giornali parlano di allentare la presa e di ritornare alla normalità superando il Covid. Nei fatti, però, Draghi e i suoi vogliono il fine emergenza mai. Intanto con un Dpcm hanno fornito tutte le linee guida sul futuro del Green pass, dicendo di fatto che resterà all’infinito, poi varano un piano per la ripresa che rinvia le riaperture e dà una serie di segnali che sono tutto fuorché incoraggianti per i cittadini bramosi di libertà. E intanto anche gli “esperti” e il codazzo di televirologi rialza la testa tornando a bombardare anche mediaticamente gli italiani sul numero di contagi. “La sensazione è che ci sia in giro un certo grado di rilassatezza e questo ha un effetto sull’andamento della curva dei contagi. Forse è passato il messaggio che avevamo lasciato l’epidemia alle spalle e si è persa l’attenzione”, spiega a La Stampa Massimo Andreoni, presidente Simit, la società scientifica di infettivologia e malattie tropicali. (Continua a leggere dopo la foto)
Intanto gli esperti di Speranza ragionano sulla variante del Covid Omicron 2. “I dati dell’Iss sulla sua presenza in Italia saranno pronti la prossima settimana, ma i tecnici della Salute sanno che si sta espandendo, essendo più contagiosa della versione originale, anche se non maggiormente aggressiva. Se i numeri fanno temere un’inversione di rotta della pandemia, il governo, preso della più grave emergenza ucraina, prende tempo e rinvia alla prossima settimana la cabina di regia che dovrebbe definire una volta per tutte la road map delle riaperture, ferma restando la fine dello stato di emergenza il 31 marzo con chiusura della struttura commissariale”. Dunque, si rinvia. Ogni scusa è buona. (Continua a leggere dopo la foto)
Va detto anche la struttura commissariale in realtà continuerà a occuparsi di campagna vaccinale e acquisto farmaci in una “unità di missione” istituita presso il ministero della Salute. Scrive La Stampa sul futuro dell’Italia: “Il rinvio delle decisioni aiuterà a capire che piega stia prendendo la curva dei contagi, ma non piace alle Regioni, in pressing per velocizzare invece i tempi. Le richieste dei governatori sono già sul tavolo: a partire dal 1° aprile niente più Green Pass rafforzato per salire su i mezzi di trasporto, sedersi all’aperto al bar o al ristorante e per alloggiare in hotel”. (Continua a leggere dopo la foto)
E ancora: “Via le Ffp2 per salire su bus e metro o per andare a scuola; sport e altre attività all’aperto accessibili a tutti; stadi, teatri e cinema a capienza piena. Intanto da giovedì si potrà tornare a far visita per 45 minuti ai propri cari ricoverati in ospedale e a consumare popcorn e bibite al cinema e allo stadio. Prove di normalità in attesa di capire che tempo indicherà il barometro dell’epidemia Covid”. Un tempo che il governo ha tutta l’intenzione di leggere a suo piacimento per tenere ancora i cittadini nella morsa del dispotismo sanitario.
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