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Il Fisco è pronto a far fallire 500mila imprese (e milioni di famiglie). Rottamazione, partono le cartelle

Pubblicato il 07/03/2022 11:17 - Aggiornato il 07/12/2022 18:06

Cinquecentomila. Un numero spaventoso. È quello delle imprese italiane che sono a rischio fallimento. Come spiegano Pollino e Pongiglione su ItaliaOggi, “la decadenza dalla rottamazione-ter rischia di diventare la miccia d’innesco che farà esplodere i fallimenti. E il peggio è che la bomba è innescata proprio dall’Agente della riscossione. Il default riguarda almeno 500 mila imprese, pari al 43% dei contribuenti, che non sono state in grado di pagare le rate delle imposte pregresse e sospese a seguito della normativa emergenziale Covid-19 e che, da qualche giorno, senza alcun cuscinetto e preavviso, si stanno vedendo notificare a tempo di record, via Pec, le intimazioni di pagamento del residuo dovuto, comprensivo di sanzioni e interessi, per essere venuta meno la rottamazione”. (Continua a leggere dopo la foto)

Non solo il Covid, una folle gestione della pandemia e una guerra, ora il governo sta pure a guardare invece di intervenire. “L’intimazione prevede il pagamento del debito entro 5 giorni, senza possibilità di dilazione o altre tolleranze. Scaduti i 5 giorni scatteranno direttamente le procedure esecutive e cautelari come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti. Per la verità, anche il restante 57% di contribuenti interessati si trova a fare i conti con le difficoltà e i tempi per l’adempimento della prossima scadenza, poiché entro il 7 marzo deve essere stata saldata la rata dei piani di rottamazione ter non decaduti e il debito dovrà essere pagato non oltre il 12 marzo, cioè entro la tolleranza di 5 giorni ammessa dall’Agenzia delle entrate”. (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega ItaliaOggi: “L’Agente della riscossione, infatti, non sembra avere alcuna intenzione di soprassedere al recupero dei 2,4 miliardi di debiti dormienti. Nelle intimazioni di pagamento i termini sono perentori e viene previsto che o si paga o le azioni esecutive saranno implacabili. Le aziende sono costrette a valutare le opzioni alla rateizzazione tributaria per bloccare il pagamento del dovuto, stoppare i pignoramenti e le azioni esecutive e anche, semmai, utilizzare metodi alternativi alla rottamazione per pagare a saldo e stralcio il debito residuo. Debito che è ora tornato ai valori nominali, aumentati di sanzioni e interessi”. (Continua a leggere dopo la foto)

In questa situazione si rischia il default dell’intero sistema Paese. Di fronte al rischio di interruzione dell’attività d’impresa, le imprese stanno pensando a come tutelare la gestione aziendale, pur incapaci di pagare subito i debiti tributari. Il governo interverrà o farà fallire nell’arco di 5 giorni 500mila imprese italiane massacrate da questi 3 anni di drammi? L’unica soluzione concreata è mettere subito in atto la proposta di ItalExit: un giubileo fiscale. E tagliare ogni tassa di questi ultimi tre anni di pandemia.

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