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Bassetti va alla guerra: l’ultima sparata del virologo sulla crisi in Ucraina

Pubblicato il 02/03/2022 12:19 - Aggiornato il 07/12/2022 18:07

Ci siamo chiesti spesso, in queste settimane, cosa ne sarebbe stato dei virologi una volta archiviata l’emergenza Covid, tema non a caso al centro anche della satira messa in scena da Checco Zalone sul palco di Sanremo. Personaggi onnipresenti per mesi sul nostro piccolo schermo e ora improvvisamente a rischio estinzione a causa di numeri, quelli della pandemia, sempre più incoraggianti, che rischiano di far tornare nel dimenticatoio gli scienziati-star. Qualcuno, perciò, ha già iniziato a pensare a come riadattarsi per non sparire dai riflettori.

Matteo Bassetti, per esempio, ha approfittato della crisi in Ucraina dopo l’attacco della Russia di Putin per avanzare la sua candidatura al fronte: “In questo momento in Ucraina c’è bisogno di medici che sappiano gestire le ferite da arma di fuoco, specialisti in medicina di guerra” ha detto il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova facendosi portavoce dell’esigenza di organizzare una vera e propria task force.

Come riportato dall’Huffington Post, Bassetti ha poi specificato: “C’è necessità di chirurghi e ortopedici, meno di infettivologi ma comunque alcuni colleghi hanno espresso la volontà di andare a dare una mano. Ma credo che oggi l’aiuto più grande si può dare nei paesi dove gli ucraini arrivano come rifugiati. Magari pensando ad una task force europea con colleghi di diversi Paesi”.

Bassetti ha ricordato come l’emergenza in Ucraina è anche per la salute dei cittadini: “Il sistema sanitario ucraino è come quello italiano di quarant’anni fa, molto indietro. C’è quindi un problema sanitario, si è vaccinato contro il Covid solo il 33% della popolazione e questo richiede una organizzazione a livello europeo per dare assistenza ai rifugiati e permettergli un accesso ai vaccini, agli adulti e ai bambini. In Ucraina ci sono alcuni focolai di poliomielite e per questo ci vuole un ragionamento complessivo sulle malattie infettive. Non sottovalutiamole visto in Occidente stiamo uscendo piano piano dall’emergenza Covid”.

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