Almeno a parole, il mondo della politica sembra essersi improvvisamente ravveduto sul fronte vaccini e restrizioni: tutti parlano della necessità di una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza sulla gestione dell’emergenza Covid, tutti prendono le distanze da obblighi e gravose imposizioni. Un Paese dalla memoria corta visto che, con l’esclusione del partito Italexit di Gianluigi Paragone e di poche altre voci fuori dal coro, proprio chi oggi si lancia in promesse solenni fino a ieri non muoveva un dito di fronte alle scelte scellerate di Draghi e Speranza. Ma tant’è. Sul fronte della commissione d’inchiesta bicamerale sono già arrivate due proposte, firmate Lega e Fratelli d’Italia, con Italia Viva e Azione che hanno a loro volta manifestato disponibilità all’adesione e addirittura il Pd che si è detto pronto. Ma cosa bolle davvero in pentola? (Continua a leggere dopo la foto)
“Sul Covid facciamo questa commissione — ha detto Francesco Boccia del Pd al Senato — Sarà utile aprire la discussione in modo serio per capire cosa è accaduto nel Paese, siamo pronti ad un confronto”. L’esponente dem ha anche chiesto “che allora si parli di tutto, anche delle responsabilità delle Regioni del Nord” amministrate dal centrodestra, come la Lombardia. I Cinque Stelle, nel frattempo, hanno fatto sapere che non si opporranno. (Continua a leggere dopo la foto)
Nella proposta presentata dal deputato FdI Galeazzo Bignami si chiede che la commissione approfondisca la “gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla diffusione pandemica del virus SARS-CoV-2 e sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, strumento importante oltre che necessario per fare chiarezza su quanto accaduto”. Il focus è quindi sulle scelte tecnico-politiche, in particolare a quelle prese dalla task force istituita nel gennaio 2020 quando il premier era Giuseppe Conte. (Continua a leggere dopo la foto)
Diversa la posizione della Lega e la proposta avanzata: “L’estrema rapidità con la quale il Covid 19 si è diffuso, causando vittime e una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, getta non poche ombre sull’operato del governo nazionale e sulla tempestività delle misure da questo adottate per prevenirne la diffusione”. Una posizione già diversa, come diverse sono le idee su chi dovrà guidare la commissione. Bignami ha spiegato che “il presidente potrebbe essere anche dell’opposizione”, per Luca Ciriani di Italia Viva meglio invece una guida FdI. Tutta la vogliono, insomma, nessuno si prende davvero la briga di istituirla. E alla fine della commissione Covid non resteranno che vuote parole, c’è da scommetterci.
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