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“Ma basta!”. Cacciari sbotta e asfalta Scanzi: l’ultima lezione del filosofo è un goduria (VIDEO)

Pubblicato il 27/10/2022 08:51 - Aggiornato il 27/10/2022 08:52

In tv è andata in onda un’altra bella lezione del filosofo Massimo Cacciari. Col nuovo governo formato, e con la nuova presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha ottenuto la fiducia da parte della Camera dei Deputati e di quella del Senato, a “Otto e mezzo“, il programma di La7 condotto da Lilli Gruber, si discute dell’Italia che sarà e, ancora, di pericolo fascista. L’esecutivo continua a far discutere, soprattutto a sinistra, e da più parti (Europa compresa) viene visto come una minaccia per il possibile ritorno a una destra estremista. Durante la puntata, tra gli ospiti di Lilli Gruber, in collegamento c’era Andrea Scanzi, che commentando il giuramento di Meloni alle Camere, e il suo discorso, ha voluto “avvertire” sul pericolo di un possibile ritorno del fascismo in Italia, criticando le parole poco nette sui regimi durante l’insediamento. Dello stesso avviso, però, non è il filosofo, che ci ha tenuto a precisare alcune cose e a rimettere, di conseguenza, Scanzi al suo posto. Ma cosa ha detto Cacciari? (Continua a leggere dopo la foto)

“Sono 35 anni che tutte le teste pensanti di questo continente dicono: badate amici di sinistra, il fascismo è un fatto archeologico”. Massimo Cacciari ha dunque ribadito il suo pensiero sul regime fascista e sugli eventuali rischi attuali. “I pericoli autoritari non vengono più da quella storia, quella è una storia finita. Basta con questo discorso, basta con questa balla! Sono ben altri i pericoli per la nostra democrazia”. Poi, rivolgendosi direttamente ad Andrea Scanzi, che di nuovo ha tirato in ballo la questione “fascismo”, ha detto: “È palese Scanzi, basta con questo discorso archeologico”. Il giornalista del Fatto Quotidiano, anche lui ospite della trasmissione, ha però voluto replicare. (Continua a leggere dopo il video)

E ha detto a Cacciari: “Non me ne frega assolutamente niente se quello che dico porta o no voti alla Meloni visto che io non faccio politica. Il punto qui è che c’è una che viene da una storia di destra che nel momento della fiducia alla Camera fa quei discorsi lì…”. Cacciari, però, ha controbattuto: “Io ti sto facendo un altro discorso, ormai è risaputo che i problemi autoritari – che ci sono, perché c’è una crisi palese della nostra democrazia – non vengono dal fascismo. Ci sono problemi di politiche populiste, di autocrazie burocratiche, finanziarie, certo…quelli sono i pericoli, ma cosa c’entra col fascismo?”.

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