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“Così non si può andare avanti”. Addirittura i virologi attaccano Speranza, scontro totale con il governo

Pubblicato il 30/05/2022 11:17

Le mascherine vanno abolite. Non sono soltanto le famiglie italiane a chiederlo, da settimane all’attacco di un governo che continua a perpetrare l’obbligo sia nelle aule scolastiche che sui mezzi pubblici, ma anche i virologi italiani. Quelli che nei mesi scorsi avevano difeso a spada tratta le scelte dell’esecutivo Draghi sul fronte restrizioni e che oggi, invece, si uniscono in un unico coro. Matteo Bassetti, direttore del centro Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha tuonato, per esempio: “Mi pare che ci sia una volontà politica quasi psicotica a voler mantenere l’obbligo di mascherine”. Una voce non isolata.

Le scelte di Draghi e Speranza, d’altronde, si scontrano con numeri sempre più incoraggianti: i contagi continuano a diminuire, i morti idem, il tasso di positività anche. Eppure il governo sembra deciso a tirare dritto, ignorando i dati. Le ultime indiscrezioni parlano di una conferma dell’obbligo di mascherina anche dopo il 15 giugno, una posizione ormai insostenibile anche agli occhi degli sperti. Bassetti ha insisto, in queste ore: “L’obbligo di mascherina è completamente errato, non ha una razionalità scientifica. Bisognerebbe, invece, passare a forti raccomandazioni in determinati contesti”.

Stessa musica suonata da Fabrizio Pregliasco, capo dell’Irccs Galeazzi di Milano: “Se l’andamento del coronavirus continuerà a essere in calo, si potrà valutare di permettere gli esami scolastici senza mascherina e, sui mezzi di trasporto, si potrà passare dall’obbligo a una forte raccomandazione, rivolta soprattutto ai soggetti fragili”. Libero Quotidiano ha raccolto anche le parole di Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica del Sacco di Milano: “Tenere le mascherine esclusivamente in certi ambienti è penalizzante e non ha niente a che vedere con il virus”.

Unico a difendere ancora l’obbligo è Massimo Galli, ex primario del Sacco, che si sforza di difendere le scelte di Speranza sostenendo che qualsiasi voce in senso contrario sia “populismo”. Ma la sua è una posizione ormai isolata, tanto che addirittura il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha dato segnali di apertura: “Ritengo che ci siano le condizioni per toglierle durante le attività didattiche”, ammettendo però che “questo è un governo con sensibilità diverse”. Tradotto, provateci voi a convincere Speranza.

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