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“Così le persone fragili rischiano il licenziamento”: la rabbia dei sindacati contro il ministro Brunetta

Pubblicato il 16/02/2022 16:38

Tra le vittime delle scelte del governo per contrastare il Covid, criticate in questi giorni anche da molti esperti, ci sono proprio loro, le persone “fragili”, quelle che più dovrebbero essere tutelate durante un’emergenza come quella ancora in corso. E che invece, nel silenzio di tutti, rischiano di vdersi privati di importanti tutele che erano state loro riconosciute negli anni passati. Come rivelato da Fanpage, infatti, da inizio 2022 l’assenza di persone con gravi patologie, sia nel pubblico che nel privato, non viene più assimilato al ricovero ospedaliero.

Migliaia di persone sono così tornate nel regime della malattia ordinaria, che ovviamente comporta degli svantaggi dal punto di vista economico e dei limiti che, se superati, possono far scattare anche il licenziamento per il dipendente. Un rischio che ha spinto tre senatori del gruppo Misto (gli ex 5 Stelle Virginia La Mura, Matteo Mantero e Paola Nugnes) a presentare un emendamento al decreto governativo che ha prorogato lo Stato di emergenza.

A firmare sono stati anche altri deputati, sempre del Misto: Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli, Simona Suriano e Guia Termini. Secondo lo Snalv, il sindacato nazionale dei lavoratori autonomi, il numero dei soggetti potenzialmente interessati è circa 25.200 persone, “ipotizzando che dei 42 mila dipendenti privati in possesso del riconoscimento di disabilità, il 10% possa continuare l’attività lavorativa tramite lo smart-working e un 30% usufruisca della cassa integrazione”.

Per chi ha un contratto a tempo indeterminato, sono invece consentiti un massimo di 180 giorni complessivi di malattia in un anno solare, gli stessi per i dipendenti a tempo determinato che però, oltretutto, hanno un’indennità pari alle giornate lavorate negli ultimi 12 mesi. Superato il limite, con qualche eccezione, scatta il licenziamento. A Fanpage, la senatrice Nugnes ha spiegato: “Sono convinta che vada estesa la possibilità del lavoro agile, che è una misura di massima garanzia per le persone fragili, ma non solo. Il ministro Brunetta ha ritenuto di dover dare una stretta a questa norma a causa delle pressioni di certe categorie di operatori, ma le ragioni di sicurezza e tutela della salute dovrebbero prevalere su quelle”.

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