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Non solo Autostrade. Così il Palazzo ha “omaggiato” degli aeroporti romani i Benetton

Pubblicato il 26/02/2020 11:05 - Aggiornato il 26/02/2020 18:34

C’è un’Italia che, nelle ambiguità di un governo che promette revoche e poi propone accordi, guarda ancora con rabbia alle concessioni delle quali Autostrade per l’Italia può ancora oggi beneficiare. Un accordo estremamente vantaggioso per la società del gruppo Benetton, decisamente meno per uno Stato costretto a pagare lautissimi indennizzi anche in caso di interruzione del rapporto di gestione per gravi colpe dell’azienda. Una vergogna tutta italiana, considerando che tanti altri Paesi (la Spagna, senza guardare tanto lontano) lottano da tempo per riassumere il controllo delle tratte abolendo, tra l’altro, gli odiosi pedaggi che gli automobilisti sono costretti a pagare. Ma se pensate che il caso autostrade, in questo senso, sia la pagina più nera della nostra storia, sappiate che vi sbagliate di grosso. Basta guardare agli aeroporti.

Non solo Autostrade. Così il Palazzo ha regalato gli aeroporti italiani ai Benetton

Molto peggio è infatti riuscito a fare lo Stato italiano sul fronte aeroportuale. Una polemica che si trascina da tempo e che ha trovato conferma in queste ore: il Comitato Fuoripista di Fiumicino ha raccontato di come la concessione a Adr (Aeroporti di Roma, Fiumicino e Ciampino), sempre a favore dei Benetton e sempre a condizioni più che golose, ha ottenuto un prolungamento record passando da una scadenza prevista per il 2009 a una per il 2044. La bellezza di 35 anni di proroga grazie alla semplice lettera di una dirigente ministeriale che si è assunta il peso della decisione, con la politica rimasta saggiamente in disparte a guardare senza mettere becco.

Non solo Autostrade. Così il Palazzo ha regalato gli aeroporti italiani ai Benetton

A Fiumicino e Ciampino i Benetton guadagnano così più di quanto non riescano a fare con i caselli autostradali. Il reddito generato dalla gestione operativa tra il 2013 e il 2018 è stato circa il 60% del fatturato, con i dividendi finiti in tasca agli azionisti che hanno invece sfiorato il miliardo di euro. A denunciare il tutto è stato quel Comitato Fuoripista di Fiumicino che si era battuto già in passato per evitare il raddoppio dell’aeroporto che avrebbe spazzato via la vicina riserva naturale.

Non solo Autostrade. Così il Palazzo ha regalato gli aeroporti italiani ai Benetton

Inizialmente la concessione era stata concessa dallo Stato al gruppo per un periodo che andava dal 1974 al 2009. Le cose erano però cambiate con il governo Amato del 1992, che aveva lanciato la corsa alle privatizzazioni fissando anche i paletti per le concessioni: Adr aveva a quel punto chiesto lumi all’Avvocatura di Stato ricevendo le rassicurazioni del direttore dei Trasporti Francesco Pugliese. Proroga fino al 2044, come confermato quattro anni dopo quando nel frattempo la società era stata privatizzata.

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