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“Il comunismo è stato peggio”, la giornalista del Corriere della Sera asfalta Serracchiani (VIDEO)

Pubblicato il 26/04/2023 20:03 - Aggiornato il 26/04/2023 20:06

L’aria che tira, il talk politico che va in onda su La7 ogni mattina sin dal 2011, ci offre sempre nuovi spunti, tra epiche litigate e affermazioni apodittiche dei suoi ospiti. Il terreno di scontro, scivolosissimo, della puntata odierna non poteva che essere il 25 aprile appena trascorso, la prima festa della Liberazione sotto il governo Meloni. Debora Serracchiani, da una parte, deputata rimasta nel Pd dopo l’infatuazione per Renzi, e, dall’altra, la giornalista del Corriere della sera Teresa Meli. Dapprima la conduttrice Myrta Merlino, non sempre imparziale, ha analizzato con i suoi ospiti la lettera della premier Giorgia Meloni inviata proprio al “Corriere della Sera” – in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile, lettera che mette sullo stesso piano il fascismo e il comunismo – lanciando, poi, una sorta di assist a Debora Serracchiani che infatti annuisce: “Secondo alcuni osservatori mettere fascismo e comunismo sullo stesso piano è un po’ annacquare tutto”, afferma la Merlino. Dunque, le fa eco l’ex governatrice del Friuli Venezia Giulia: Debora Serracchiani ha ritenuto la lettera insufficiente perché Giorgia Meloni “dovrebbe rappresentare tutti e soprattutto mettere la parola fine alle polemiche”, sulle parole recenti di Ignazio La Russa. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Poi, l’esponente Dem prosegue così: “Non ha utilizzato il termine antifascista e ha continuato a parlare del fascismo e del comunismo come se fossero la stessa cosa”. Ed ecco che Teresa Meli, che pure non è mai stata di destra (e che ha condiviso la medesima “infatuazione” renziana della sua interlocutrice), risponde nella maniera più appropriata: “Sono stati la stessa cosa. Nel resto del mondo sono stati la stessa cosa e delle volte il comunismo è stato pure peggio”. Seguiva l’invito alla destra e alla sinistra al reciproco riconoscimento degli orrori perpetrati da entrambi i regimi. (Continua a leggere dopo la foto)
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A questo punto, alla parlamentare del Partito democratico non restava che abbandonare ogni parallelismo e divagare: “Il 25 Aprile ti aspetti di parlare di resistenza, di liberazione, di partigiani e di quella che è stata la guerra contro il nazifascismo”. Questo vale per il 25 aprile, siamo d’accordo, ma il resto dell’anno?

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