Un piano con tanto di regole da rispettare in caso di eventi con “armi o agenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare”. Quindi, in sostanza, di attacco nucleare. Questo il contenuto di una circolare inviata in queste ore dal ministero della Giustizia ai giudici, un documento di una dozzina di pagine all’interno del quale vengono specificiati i comportamenti da adottare in caso di grave pericolo. Un testo che, da solo, non significa niente, ma che ha allarmato non poco i destinatari, visto che in tanti anni di lavoro non avevano mai visto un documento del genere.
Come riportato da La Stampa, all’interno della circolare si legge: “Tenuto conto delle informazioni e delle valutazioni effettuate dalle agenzie di intelligence e dagli altri enti istituzioni preposti, il piano di difesa ipotizza eventi con agenti di tipo chimico, biologico, radiologico, nucleare quest’ultimo per il solo Fall out”. La procedura “si riferisce ad un attacco terroristico con aggressivi chimici, non previsto e di cui all’inizio non si conoscono le modalità di rilascio e il tipo di agente. Tale attacco può comportare danni gravi, evidenti ed immediati a carico dei soggetti esposti, a differenza degli attacchi di tipo Biologico e Radiologico i cui effetti si presentano invece dilazionati nel tempo”.
All’interno del piano vengono stabilite anche delle regole di comportamento, in particolare per quanto riguarda i rischi di “esposizione”: “Rimanere all’interno dell’edificio indenne fino a quando le autorità competenti non diano indicazioni diverse; lasciare l’edificio colpito in maniera ordinata e cercare riparo in una struttura vicina non danneggiata; ridurre l’esposizione togliendo i vestiti potenzialmente contaminati, mettendoli subito a lavare in lavatrice o abbandonandoli all’esterno della propria abitazione e lavare tutte le parti del corpo esposte”.
Per quanto riguarda il “fattore protezione” il documento definisce invece quattro regole: “per ripararsi da una radiazione o da un attacco in genere all’interno di un edificio, cercare riparo al centro di una stanza priva di finestre; se possibile, riscaldare la stanza o gli ambienti in quanto l’aria calda determina pressioni positive e ostacola la penetrazione dei contaminati; usare le risorse disponibili per proteggere i polmoni (mediante un fazzoletto) e difendere il corpo dalle radiazioni muovendosi dietro un muro. Anche l’utilizzo di una mascherina chirurgica può contribuire ad abbattere le sostanze contaminanti presenti nell’aria; chiudere gli accessi d’aria, ivi comprese le fessure degli infissi, anche con metodi speditivi (carta, nastro adesivo ecc.)”.
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