In diversi articoli abbiamo già spiegato come le sanzioni durissime contro la Russia ci si ritorceranno conto. L’Ue sta fallendo su tutta la linea, e l’incapacità di costoro e la loro mancanza di visione strategica si sta consumando anche su un altro fronte. Colpito dal blocco dei trasferimenti Swift, il presidente russo Vladimir Putin non resterà del tutto sguarnito sul versante dei pagamenti con l’estero. Ci penserà infatti la Cina – come era ampiamente prevedibile – ad andare in soccorso della Russia. Come spiega Il Sole 24 Ore, “il sistema finanziario russo potrà effettuare versamenti internazionali grazie al Cips, il canale cinese alternativo basato sul renminbi (o yuan), la moneta del popolo cinese. Il circuito Cips fa parte del pacchetto di misure strategiche lanciato da Xi Jinping una volta salito al potere, dal 2012 in poi, e si affianca alla Belt&Road e all’Alib, meglio nota come la World Bank cinese”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’obiettivo dichiarato di Pechino “era quello di guadagnare influenza e stabilità e, soprattutto, di creare un’alternativa al sistema americano. In otto anni di vita Cips ha coinvolto un’ottantina di banche, è attivo full time ed è in espansione; non può certo competere con il raggio di azione dello Swift ma sin d’ora il volume dei trasferimenti è di otto a uno. Sembra che perfino l’India di Modi sia orientata a utilizzarlo nei trasferimenti crossborder. Con il circuito russo Spdf fermo al 20% del mercato interno, la Cina è l’unica porta alla quale la Russia può bussare per riattivare l’intero sistema di pagamenti internazionali transfrontalieri bloccato dalle sanzioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Così la Russia può condurre la maggior parte del suo commercio in renminbi anziché in dollari trasferendo i pagamenti commerciali fuori dal sistema del dollaro Usa. Spiega Il Sole: “Per Mosca, nel breve periodo, sarà un bagno di sangue: mollare gli ormeggi del dollaro è una mossa molto costosa, specie se si deve in parallelo fare rotta su un’altra moneta. L’escamotage cinese, tuttavia, servirà ad aggirare nell’immediato le conseguenze dell’esclusione dallo Swift. Ma la de-dollarizzazione di Cina e Russia può essere un boomerang per gli stessi Stati Uniti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Si crea così un nuovo asse potentissimo a Est. “Nei fatti la crisi russo-ucraina rischia di accelerare un processo già in atto, quello dello sganciamento dal dollaro di grandi potenze che puntano ormai da tempo a bypassare il dollaro sostituendolo con il renminbi. Che, però, non è convertibile: a differenza del dollaro, infatti, il suo valore non si forma sul libero mercato ma è la Banca centrale a stabilirlo entro una forchetta giornaliera del 2 per cento. Nonostante la non convertibilità, Pechino lavora da anni alla costruzione di una rete globale che permetta alla sua moneta di circolare liberamente”. E ci riusciranno, e allora saranno ancora più guai.
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