In attesa dell’arrivo di un vero e proprio divieto, l’Ue potrebbe presto costringerci comunque a intervenire sulle nostre caldiae. Mettendo a rischio, di fatto, quei bonus sui quali tante famiglie contano per far fronte alle spese. La Commissione europea ha infatti confermato le consultazioni in corso per mettere nero su bianco un piano per aumentare i requisiti di efficienza delle caldaie, con l’obiettivo di far sparire definitivamente quelle a gas e sancirne il divieto di vendita dal 2029. “Tutti gli Stati membri hanno chiesto più tempo per inviare i commenti” ha spiegato Marco Grippa, program manager alla Ong Ecos, come riportato dal Messaggero. Ai Paesi sono stati dati due mesi di tempo per inviare commenti, che arriveranno anche da alcune parti sociali presenti al forum. Successivamente, la Commissione dovrà formulare una vera e propria proposta da sottoporre a voto. Nel frattempo, però, potrebbero arrivare altri interventi. (Continua a leggere dopo la foto)
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La revisione del regolamento sull’ecodesign è in corso dal 2018 e l’esecutivo Ue punta a completarla prima della fine del suo mandato, nonostante le perplessità e le proteste di alcuni Stati membri, che temo pesanti conseguenze per le famiglie. In attesa di un vero e proprio divieto sulle caldaie a gas, ipotesi che vede al momento l’Italia contraria, le nuove regole potrebbero però modificare già nei prossimi anni le modalità di erogazione dei bonus. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come anticipato dal Messaggero, infatti, le bozze in discussione avranno conseguenze anche sulle agevolazioni, dal momento che già oggi secondo le regole Ue solo le tecnologie che hanno le classi energetiche più alte possono accedere agli sconti. Requisiti che potrebbero presto diventare ancora più stringenti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Grazie a ecobonus e superbonus (con sconti che spaziano dal 50 al 65 al 90%), si posso acquistare pompe di calore e caldaie a condensazione. I regolamenti Ue, però, potrebbero presto modificare il sistema di etichettatura degli impianti per il riscaldamento. Questo cambierebbe anche il sistema di distribuzione degli incentivi, visto che già oggi gli sconti fiscali, secondo le regole Ue, devono essere destinati solo agli impianti di classe energetica più elevata. Le caldaie a condensazione non potrebbero più rientrare, quindim fra le classi energetiche più alte e di conseguenza non potrebbero più beneficiare dei bonus.
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