Prevista dalla legge di Bilancio 2023, la “Carta risparmio spesa”, meglio conosciuta come “Bonus spesa”, sarà finalmente operativa dal mese di luglio e interesserà 1,3 milioni di nuclei familiari. La misura, pensata dal governo Meloni per le fasce a reddito più basso della popolazione, rappresenta un incentivo al consumo attraverso il sostegno finanziario sotto forma di buoni acquisto, nell’ordine di 382,50 euro. Si tenta, così, di affrontare l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Il bonus verrà erogato tramite una carta acquisti. Va da sé che occorra soddisfare determinati parametri per accedere all’incentivo. Vediamo, dunque, di fare chiarezza su chi ne abbia diritto, nonché sul funzionamento stesso del Bonus spesa, che è destinato esclusivamente all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. (Continua a leggere dopo la foto)
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I dettagli del Bonus spesa 2023
Il Decreto attuativo è stato firmato lo scorso 18 aprile dai ministri dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, e dal titolare del dicastero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Per accedere bisogna dimostrare un indicatore della situazione economica equivalente non superiore ai 15mila euro. A tale platea, dunque, è destinato un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l’anno 2023. I dettagli e le istruzioni sono stati annunciati anche dall’Inps, nel messaggio numero 1958 del 26 maggio 2023. Sono esclusi titolari di Reddito di Cittadinanza e di qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Beneficiari del contributo – spiega il decreto – sono i cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso dei seguenti requisiti alla data della pubblicazione del presente decreto: iscrizione di tutti i componenti nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale); titolarità di una certificazione Isee Ordinario, come anticipato, con indicatore non superiore ai 15mila euro annui. È concesso un solo contributo per nucleo familiare. Altra regola molto importante riguarda il luogo deputato all’acquisto: sarà possibile utilizzarla solo negli esercizi commerciali aderenti all’apposita convenzione con il ministero dell’Agricoltura. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funziona
I primi a riceverlo saranno i nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009 e, in seconda battuta, quelli con almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005. A seguire la platea verrà ulteriormente allargata. Nello specifico, si tratterà di carte elettroniche di pagamento prepagate e ricaricabili PostePay, ritirabili presso gli uffici postali abilitati al servizio, una volta ricevuta la comunicazione di ammissione all’aiuto da parte del Comune di residenza. Le carte saranno nominative e, soprattutto, annullabili qualora il primo pagamento non verrà effettuato entro il 15 settembre 2023. A ciascun Comune è assegnato, per l’individuazione dei relativi beneficiari, un numero di carte così calcolato: una quota pari al 50% del numero totale di carte, è ripartita in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune; una quota pari al restante 50%, è distribuita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune ed il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come accedervi e quali sono le tempistiche
Per richiedere il bonus non servirà presentare alcuna domanda. Coloro che ne hanno diritto riceveranno una lettera da parte del Comune, con le istruzioni per ritirare la apposita PostePay presso gli uffici di Poste Italiane. A loro volta i Comuni riceveranno dall’Inps l’elenco dei beneficiari del contributo, e poi, dunque, arriverà la comunicazione. Queste le tempistiche: entro la scadenza dell’11 giugno, l’Inps ha già messo a disposizione dei Comuni le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti tenendo conto dell’ordine prioritario di cui abbiamo scritto; poi, entro la scadenza del 26 giugno, i Comuni confermeranno le liste; entro dieci giorni da tali conferme, l’Inps renderà definitivi gli elenchi e li trasmetterà a Poste Italiane per l’elaborazione delle Carte risparmio spesa da rilasciare alle famiglie e, infine, entro quattro giorni lavorativi dalla rendicontazione di Poste Italiane, la stessa Inps fornirà ai Comuni il numero identificativo, cioè il Pin, delle Carte da comunicare alle famiglie.
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