Uno dei temi più discussi, nelle ore successive la scomparsa dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è il destino del suo ricchissimo patrimonio, oltre che del partito Forza Italia. Con il timore, in particolare, che la morte del Cavaliere possa risvegliare gli appetiti di chi già in passato aveva tentato la scalata ad alcune delle sue proprietà: parliamo, nel caso specifico, della Francia, che da tempo aveva messo nel mirino le televisioni del gruppo Mfe, il vecchio Mediaset. Nei giorni seguenti la morte di Berlusconi, le azioni hanno preso il volo, facendo segnare forti rialzi. Il mercato, in sintesi, ha deciso di scommettere sul riassetto della società, ma i dubbi sul futuro non sono affatto diminuiti e il governo Meloni, consapevole del possibile intervento di realtà straniere, ha già drizzato le antenne. (Continua a leggere dopo la foto)
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In parte, il destino di Mfe sarà deciso dal testamento di Berlusconi e dagli eventuali accordi tra i suoi eredi. Il 41,5% delle reti tv del Cavaliere sono infatti contrallate da Fininvest, della quale l’ex premier possedeva il 61,2%. Quote che potrebbero essere divise in parti uguali tra i cinque figli dell’imprenditore appena scomparso: in alternativa, possibile che Marina e Piersilvio prendano il controllo, lasciando una posizione meno forte a Barbara, Eleonora e Luigi. (Continua a leggere dopo la foto)
Cosa c’entra il rischio di invasione francese in tutto questo? Il secondo azionista di Mfe è Vivendi, guidata dal finanziere bretone Vincent Bolloré, che negli ultimi anni aveva firmato una pace interna dopo aver minacciato una vera e propria scalata. Secondo la stampa, il magnate transalpino non avrebbe mai abbandonato, però, l’idea di un ritorno alla carica e la morte di Berlusconi potrebbe essere intrepretata come il via libera a un nuovo assalto. (Continua a leggere dopo la foto)
Un tema delicato anche per il governo Meloni, che ha subito iniziato a osservare da vicino l’evolversi della situazione. Secondo la testata Milano Finanza, non è da escludere che l’esecutivo possa esercitare il cosiddetto “golden power”, un intervento diretto mirato alla difesa di beni considerati di interesse nazionale dalle mani straniere. In caso di effettiva azione da parte della Francia, il centrodestra si dice pronto a fare muro.
Altre indiscrezioni di questi giorni sostengono che potrebbe essere alla fine Urbano Cairo con la sua Cairo Communication a rilevare Mediaset. Un trionfo per il manager piemontese, che riuscirebbe a conquistare il più importante polo televisivo privato in Italia e succedere a quel Berlusconi che ha sempre indicato come suo maestro. Ipotesi ovviamente tutt’altro che di semplice realizzazione, ma i rumor fanno presagire che qualcosa, a breve, possa davvero succedere.
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