Siamo dentro un altro livello. Siamo dentro l’orrore. La macabra beffa. L’insulto. Lo sputo sulla memoria dei morti. “Schemaquarantatré”. Quarantatré, un numero atroce per chi ha vissuto la tragedia del ponte Morandi. Quarantatré come le vittime del crollo del 14 agosto del 2018. La scelta del nome della newco, la società di nuova costituzione creata dalla holding Edizione e da Blackstone per lanciare l’opa su Atlantia ha lasciato basiti gli animatori del Comitato ricordo vittime del ponte Morandi. Un ultimo gesto di sfida dei Benetton. “Quello che avete letto – ha sottolineato Egle Possetti, presidente del Comitato – è forse una barzelletta? In realtà non lo è. E infatti Schema 43 (come i nostri morti nel crollo del ponte Morandi, come il numero delle famiglie lasciate in ginocchio) è il nome della società che gestirà le quote societarie dei Benetton acquisite con i soldi degli italiani, sulla pelle delle nostre famiglie”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Ci sono o ci fanno? Oppure ‘l’operazione dei 43’ è stata redditizia? Siamo schifati, amareggiati, delusi, non resta altro da dire”. La scelta del nome della newco però non è casuale. Spiega Repubblica: “Da Schemaventi fino a Schemaquarantadue Edizione, la finanziaria della famiglia Benetton ha utilizzato spesso il termine Schema, con numeri progressivi, per definire i suoi veicoli finanziari operativi. Schemaventi fece l’acquisizione Sme nel 1994, Schemaventiquattro nel 2000 operò su Grandi Stazioni mentre a Schemaventotto si deve, sempre nel 2000, l’Opa Autostrade”. Ad esempio, Schematrentatré controlla invece le partecipazioni finanziarie in Generali e Mediobanca; Schematrentaquattro controlla il 50,1 per cento di Autogrill”. (Continua a leggere dopo la foto)
Schemaquarantadue infine è la holdco per l’Opa su Atlantia, il veicolo operativo che farà materialmente l’Opa sulla società. “Possiamo capire la ratio nella gestione del nome dei veicoli finanziari operativi della famiglia Benetton. Ma un minimo di attenzione, di etica avrebbero dovuto usarla. Invece – continua la portavoce del Comitato – proprio su questa operazione ci è sembrato di gran cattivo gusto. Anche se i Benetton spiegano che il nome ‘Schema 43’ ha un significato diverso rispetto a quello del numero delle vittime del ponte Morandi, è bene che lo cambino: va assolutamente evitato ogni possibile, terrificante fraintendimento”, hanno attaccato le famiglie. (Continua a leggere dopo la foto)
Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti della Camera, ha detto: “Certo, non si può fare a meno di rilevare con amarezza che dimostrano ancora una volta una totale inadeguatezza e un’imperdonabile mancanza di tatto nei confronti delle vittime di quella immane tragedia e delle loro famiglie”. Nei giorni scorsi Alessandro Benetton ha rilasciato un’intervista dicendo che dopo la tragedia del ponte Morandi “avremmo dovuto chiedere subito scusa”, pur aggiungendo “anche se in realtà c’era solo un membro della famiglia all’interno di un consiglio di un’azienda in cui avevamo il 30 per cento”. Un’uscita che i parenti delle vittime non hanno di certo gradito.
Ti potrebbe interessare anche: ITALEXIT PER L’ITALIA al 4,2%, il sondaggio del Corriere della Sera che cambia la politica italiana