Avevamo sperato un po’ tutti, con la fine della pandemia e un graduale ritorno alla vita di sempre, di veder sparire le figure dei virologi e degli scienziati da salotto televisivo, onnipresenti nei talk e sul web durante l’emergenza e immediatamente associati a lockdown e restrizioni. E invece, nonostante il virus non faccia oggi più paura, gli “esperti” nostrani sono ancora tutti lì, in prima fila, alla disperata ricerca di quella visibilità ormai perduta. Diversi hanno tentato il grande salto, entrando nell’arena della politica. E uno in particolare potrebbe addirittura strappare a breve un posto al sole nel governo Meloni.
Stando alle indiscrezioni pubblicate da Affari Italiani, infatti, nel centrodestra sarebbe in corso un serrato confronto per la scelta del nuovo ministro della Salute, chiamato a succedere a Roberto Speranza. Con due nomi che, nel corso degli ultimi giorni, si sarebbero imposti come favoriti: Alberto Zangrillo e Matteo Bassetti. Sì, avete capito bene: il virologo che aveva difeso a più riprese Giuseppe Conte e Speranza durante il terribile periodio delle restrizioni e dei diritti calpestati potrebbe entrare nella squadra scelta da Giorgia Meloni, e con un ruolo di primo piano.
Zangrillo, medico personale di Silvio Berlusconi e direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele, apparentemente si era tirato fuori dalla corsa negli ultimi giorni: “La mia indisponibilità a ricoprire il ruolo prestigioso di ministro della Salute è definitiva e scaturisce dal profondo amore per la mia professione di clinico e professore universitario, ruoli che non voglio abbandonare”. Dichiarazioni di facciata o una presa di posizione netta? Ancora qualche ora e lo sapremo con certezza.
L’alternativa sarebbe quindi Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e dipinto da Affari Italiani come “il vero favorito”: “Il sospetto che fosse interessato a qualcosa di istituzionale si è avuto in realtà ben presto in quanto spesso ha commentato lo sviluppo della pandemia alla luce della politica e ha compiuto alcune strane oscillazioni che sono sembrate a qualcuno frutto di un piano ben preciso piuttosto che liberi deduzioni”.
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