x

x

Vai al contenuto

“Aveva ragione la Svezia!”. Roy de Vita analizza la strategia “no lockdown” e demolisce la gestione italiana (VIDEO)

Pubblicato il 15/11/2022 20:26 - Aggiornato il 15/11/2022 20:27

“Avevo promesso che sarei tornato a parlarne al consuntivo della pandemia e infatti eccoci qua”. Apre così il suo video post Roy de Vita, Primario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma “Regina Elena“. Il tema che l’esperto va a trattare è quello dei risultati ottenuti dalla Svezia, unico Paese assieme alla piccola Islanda ad aver adottato una strategia “no lockdown” in tempo di pandemia. “Ho sempre ritenuto interessantissimo capire se andare in direzione opposta a quella di tutto il mondo fosse o meno produttivo”, spiega de Vita. Poi sottolinea “Non ho mai fatto il tifo, ma nemmeno gufato, per l’uno o l’altro schieramento. Quello a cui ero interessato era il risultato di un esperimento unico al mondo. Si parla sempre di cosa sarebbe potuto accadere rispetto ad un determinato evento se si fosse agito in maniera diversa, senza però mai avere controprove a riguardo. Qui invece la controprova ce l’abbiamo eccome”, spiega il noto chirurgo.
(Continua a leggere dopo la foto)

Dopo il suo interessantissimo preambolo, de Vita procede con l’analisi dei fatti avvenuti in Svezia. “Anders Tegnell, l’epidemiologo di fama mondiale a cui è stata affidata la gestione della pandemia, ha teorizzato che con la collaborazione dei cittadini, attraverso raccomandazioni senza nessuna imposizione o stringente restrizione, si sarebbe potuto gestire meglio la pandemia creando minor impatto sia sull’economia che sulla vita sociale dei cittadini. Quindi niente lockdown. In Svezia non hanno mai chiuso niente, hanno solo regolato i flussi nelle attività pubbliche e chiuso le frontiere per consentire alla comunità locale di vivere in maniera quasi normale”. Il noto primario continua poi la sua disamina parlando dei crudi numeri che meglio inquadrano la coraggiosa gestione del Paese scandinavo. Nello specifico analizza i dati relativi all’eccesso di mortalità, dato che durante gli ultimi mesi della pandemia assegnava all’Italia un amarissimo primato in Europa.
(Continua a leggere dopo la foto)

Anders Tegnell

“Prima di esaminare questi numeri però, voglio prevenire un’osservazione tanto comune quanto falsa, e cioè che la Svezia non possa essere presa a paragone per via della minor densità di popolazione“, preannuncia de Vita. Ebbene, “Sappiate che questa affermazione è falsa. E’ verissimo che la Svezia di estende su un territorio enorme rispetto alla popolazione ma sappiate che la densità della popolazione è pari a 2/3 rispetto a quella degli Stati Uniti. Un dato che già da solo basterebbe a sconfessare il luogo comune anzidetto. E aggiungiamo che la popolazione vive concentrata, per la stragrande maggioranza, nelle città. Stoccolma ha una densità di abitanti uguale a quella di Chicago o Miami“. Dopo questa doverosa premessa l’esperto si accinge a snocciolare alcuni dati molto interessanti.
(Continua a leggere dopo la foto)

Eccoci al dunque: “I numeri ci dicono che la Svezia è il Paese che ha la più bassa mortalità in eccesso in assoluto al mondo“, spiega perentorio il primario, che aggiunge: “L’Italia invece si pone in Europa malissimo se comparata a Paesi di riferimento come Germania, Francia e Regno Unito, dove hanno tutti un’eccesso di mortalità più basso del nostro“. Di questo ne avevamo ampiamente già parlato durante l’estate con alcuni articoli di approfondimento. “Dico questo senza alcuna vena polemica ma solo per precisazione doverosa, poiché in interviste rilasciate solo qualche giorno fa ad importanti organi di informazione, ho letto numeri fortemente manipolati“. La stoccata alla narrazione falsa e falsata che da quasi tre anni attanaglia l’Italia è palese. Roy de Vita chiude infine la sua analisi parlando di un altro aspetto di non secondaria importanza.
(Continua a leggere dopo la foto)

“Sul piano dell’economia, leggendo le comparazioni fra gli Stati scandinavi (che sono in realtà quelli con cui fare una più equa comparazione) si evince che, ancora una volta, la Svezia è il Paese con le performance migliori. Non resta quindi che prendere atto che, nel grande esperimento del lockdown, il gruppo di controllo svedese rispetto al resto del mondo ha dato in ogni settore risultati migliori”. Questi sono dati inconfutabili e come al solito l’apprezzatissima capacità del dottor de Vita di sviscerarli in maniera capibile ed onesta ci aiuta a capire ancor meglio come stanno realmente le cose.

Potrebbe interessarti anche: “125 malori e tre infarti”. La gara si trasforma in un’ecatombe. Gli organizzatori: “Colpa del caldo”