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“L’Italia non è un Paese razzista”. La lezione del maratoneta Aouani a Paola Egonu

Pubblicato il 24/03/2023 11:16

Una vera e propria “lezione d’italiano”. Con riferimento non alla lungua, quanto piuttosto al senso di appartenza verso una nazione che è spesso stata bollata in pubblico come “razzista” e nella quale, invece, il marocchino Iliass Aouani si è sempre trovato bene. Tanto da voler dire la sua sull’argomento, quasi a rispondere a distanza agli attacchi della campionessa di pallavolo Paola Egonu, che continua invece a puntare il dito contro i suoi concittadini. Aouani veste a sua volta la maglia azzurra, quella della maratona, e nei giorni scorsi è riuscito un’incredibile impresa: a Barcellona ha stabilito il nuovo record italiano, correndo i 42 km in 2 ore, 7 primi e 19 secondi. Qualcuno, i soliti utenti dalla tastiera rapida e il cervello troppo piccolo, lo ha deriso: “E questo sarebbe un italiano?”. La replica del diretto interessato, però, è stata da incorniciare. (Continua a leggere dopo la foto)
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“L’Italia – ha risposto Aouani – è un bellissimo Paese, di gente di gran cuore. 26 anni fa, oggi ne ho quasi 28, questa terra mi accolse e mi crebbe come fosse suo figlio e diede a me e alla mia famiglia opportunità di cui saremo sempre grati. Non amo chi approfitta dell’albero che cadendo fa più rumore della foresta che cresce per lanciare propagande che rappresentano l’Italia come un paese razzista”. (Continua a leggere dopo la foto)

“È ingiusto nei confronti dei veri italiani che rappresentano il 99% della popolazione – ha sottolineato Aouani – La mia non è una reazione di rabbia ma di semplice pena perché questi commenti sono un’indicazione di una mentalità limitata, di una vita mediocre, persone che probabilmente non hanno mai fatto sacrifici nella vita e che di conseguenza sono incapaci di riconoscere e rispettare i sacrifici altrui”. (Continua a leggere dopo la foto)

“La mia missione – ha concluso l’atleta – è quella di lasciare un impatto attraverso lo sport: insegnare che la diversità è una ricchezza e senza di essa non avremmo celebrato le ultime medaglie d’oro olimpiche. Insegnare che una persona va giudicata dallo spessore del suo pensiero e comportamento e non dalla provenienza del suo nome o dalla quantità di melanina della pelle. Sì, come un albero, quando viene colpito da pietre, esso risponde dando i suoi frutti migliori”. Parole da incorniciare.

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