Il 19 luglio è arrivata la tragica notizia della morte improvvisa del grande giornalista Andrea Purgatori. Classe 1953, era ricoverato in ospedale dopo una breve e fulminante malattia. La notizia all’ANSA è stata data dai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. Per anni al Corriere della Sera, si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, e si dedicò tra l’altro con tenacia alla strage di Ustica del 1980. Tra i suoi ultimi lavori c’è stata la partecipazione alla docuserie “Vatican Girl” sul caso di Emanuela Orlandi. Un caso al quale Andrea Purgatori, soprattutto in questi ultimi anni, ha dedicato tutte le sue ultime energie, cercando in ogni modo di aiutare la famiglia a trovare la verità. Per questo fa ancora più caso risentire oggi una sua intervista del 2018 a Myrta Merlino. Cosa diceva? (Continua a leggere dopo la foto)
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La7 ha ripubblicato un estratto della puntata de “L’aria che tira”, il programma condotto fino a quest’anno da Myrta Merlino, del 2018. Andrea Purgatori raccontava quello che accadde quando iniziò a seguire la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta nel 1983. “Una domenica il Vaticano fece un comunicato Ansa in cui mi attaccava pesantemente – ricorda su La7 – perché raccontavo quello che poi è venuto fuori dopo… E cioè che ci fosse in piedi una trattativa tra un’organizzazione criminale che aveva perso circa 130 miliardi di lire che erano finiti nel crack dello Ior ambrosiano e volevano recuperarli…”. (Continua a leggere dopo il video)
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Andrea Purgatori e il caso Orlandi: “Quando il Vaticano…”
Racconta Andrea Purgatori in questa intervista del 2018: “Con 130 miliardi nel 1983 ti ci compravi un quartiere di Roma. A me raccontarono che la storia di Emanuela Orlandi, in realtà, era divisa in due tempi. Il primo tempo è il giorno in cui lei scompare. Poi si scopre che è una cittadine del Vaticano, e qui inizia il secondo tempo. Perché l’organizzazione criminale di cui dicevo prima, mette in campo l’uomo più potente: Enrico De Pedis. Lui si fa portare dove è stato nascosto il corpo di Emanuela, prende gli effetti personali che vengono utilizzati per continuare il ricatto…”. Poi, però, il Vaticano blocca Purgatori, che all’epoca lavorava per il Corriere della Sera. Oggi la verità sembra a un passo, ma purtroppo il grande giornalista non c’è più.
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